«La cittadinanza è alla base di tutto»

A Pinerolo festa per la concessione della cittadinanza ai minori stranieri che risiedono in Italia da almeno due anni. Un gesto simbolico ma importante

 

 

«La cittadinanza è alla base di tutto». In queste poche parole si potrebbe riassumere il senso della giornata di domenica 19 maggio a Pinerolo (To), raccolte dalle testimonianze di Ayoub Moussaid, presidente dell’associazione InMenteItaca (che lotta per i diritti) e da Francesca Costarelli, vicesindaca di Pinerolo e assessora alla cultura. Ma andiamo con ordine.

 

Oltre alla cittadinanza de iure sanguinis, cioè se si nasce o si è adottati da cittadini italiani, essa viene concessa anche agli stranieri che risiedono in Italia da almeno dieci anni e sono in possesso di determinati requisiti. In particolare il richiedente deve dimostrare di avere redditi sufficienti al sostentamento, di non avere precedenti penali, di non essere in possesso di motivi ostativi per la sicurezza della Repubblica. Si può diventare cittadini italiani anche per matrimonio.

 

Ma per i minori la situazione è diversa. Anche se nati in Italia la cittadinanza arriva solo a 18 anni. Se si ricordano (o se ci riescono, visti i tanti ostacoli burocratici) di chiederla entro un anno dal compimento della maggiore età altrimenti vengono considerati pari agli stranieri che arrivano in Italia e riparte tutta la trafila dei 10 anni. Ma tutta l’infanzia e l’adolescenza come viene vissuta? Con enormi limitazioni come abbiamo scritto su queste colonne  in occasione dell’ordine del giorno del Comune di Bologna che ha previsto l’introduzione nello statuto cittadino il principio dello ius soli. «Selam finché non ha raggiunto il diciottesimo anno di età, non ha potuto iscriversi a campionati sportivi in cui esistono limitazioni per i giocatori stranieri in rosa. Fatima non è potuta andare in gita con la scuola in Inghilterra perché, non avendo la cittadinanza italiana, non le è stato concesso il visto».

 

Domenica 19 maggio in piazza d’Armi a Pinerolo la Festa della Cittadinanza, voluta dall’amministrazione e inserita all’interno della campagna “Dalla parte giusta della storia” ha voluto porre l’accento su questa situazione, per sensibilizzare il Governo e l’opinione pubblica ad agire nella direzione di una concessione della cittadinanza ai minori stranieri che risiedono in Italia. «Come Comune – ha spiegato Costarelli – abbiamo approvato un regolamento sulle cittadinanze e organizzato questa Festa nell’ambito della manifestazione Mondo in Festa. Per i minori stranieri residenti a Pinerolo, in Italia da almeno due anni e frequentanti le scuole abbiamo pensato di offrire questa opportunità che però al momento non ha nessun tipo di riscontro “legale”. Il nostro è però un impegno per smuovere le coscienze. Ragazzi e ragazze, bambini e bambine frequentano le scuole, vivono la quotidianità e gli spazi della città; ci sembra doverosa questo riconoscimento anche nell’ottica dell’arrivo ai 18 anni, dove potranno finalmente godere dei pieni diritti, votare e soprattutto farsi votare».

 

A Pinerolo la comunità straniera più presente è quella marocchina, seguita da quella rumena. «Le richieste di cittadinanza arrivano principalmente dal nord-Africa, dal sud America, e, ultimamente dall’Ucraina (per i motivi immaginabili). Dall’Asia e dall’est Europa (che è in area Schengen) le richieste invece sono minori». «Siamo impegnati con la nostra associazione – conclude invece Moussaid – per sensibilizzare e formare le persone più giovani all’interno delle scuole sull’importanza che ricopre l’acquisizione della cittadinanza.

 

In Italia sono all’incirca un milione i giovani nati e cresciuti nel Paese che non sono cittadini sulla “carta” ma che lo sono a tutti gli effetti nella vita quotidiana. Cerchiamo di far passare il concetto che la cittadinanza non è solo un pezzo di carta ma è soprattutto un valore».