Amicizia, politica, teologia e spiritualità al Forum Europeo Associazioni Cristiane LGBTI+

L’articolo di Irene Grassi, che per conto della Rete evangelica fede e omosessualitàha fatto parte del comitato organizzatore dell’incontro annuale del Forum Europeo delle Associazioni Cristiane LGBTI+

Il Forum Europeo delle Associazioni Cristiane LGBTI+, detto qui anche Euroforum, è un’associazione ecumenica che mira a raggiungere l’uguaglianza e l’inclusione delle persone LGBTI+ all’interno delle chiese cristiane e attraverso di esse e altri organismi religiosi. Esso conta oltre 40 gruppi provenienti da più di 20 paesi in Europa, fra cui la Rete evangelica fede e omosessualità (Refo).

 

L’Euroforum si incontra ogni anno in un paese diverso e quest’anno, il 43° dalla sua fondazione, è toccato all’Italia. La scelta del luogo per ospitare l’evento è caduta su Villa Cagnola, una splendida struttura che si trova Gazzada (VA), quasi sulle rive del Lago di Garda. È stato così che, per conto della REFO, ho fatto parte del comitato che lo ha organizzato.

 

L’Euroforum prevede alcuni incontri preliminari detti Preconferences (quest’anno presentate dai gruppi “Donne”, “Uomini”, “Queer”, “Cattolicɜ”, “Altre differenze”); molti laboratori, per tutti gli interessi e le inclinazioni all’interno dell’esperienza cristiana LGBTI+; e, soprattutto, l’Annual General Meeting (AGM), ossia l’incontro nel quale si vota l’esecutivo del Forum Europeo delle Associazioni Cristiane LGBTI+ e se ne stabilisce il mandato per il futuro. Quest’anno, in particolare, nell’esperienza era inclusa una gita a Milano, dove il gruppo è stato ricevuto a Palazzo Marino e ha ascoltato l’esibizione commovente e divertente del “Checcoro”, per poi dirigersi verso la chiesa battista di via Pinamonte, dove si è tenuto un culto aperto.

 

Ma questa è solo una descrizione parziale di quello che può essere un incontro dell’Euroforum, e la ragione per cui oltre 160 persone quest’anno si sono ritrovate insieme a Gazzada è qualcosa che ben conosce chi frequenta incontri legati alla fede e all’identità: il bisogno di stringere nuove relazioni e cementare quelle già esistenti; la ricerca di momenti di alta spiritualità; il desiderio di apprendere, di allargare il proprio orizzonte; la spinta a lottare per valori e diritti che non sono solamente i propri, ma anche quelli di altre persone che, purtroppo, ancora oggi, anche in paesi accoglienti e progressisti, anche in chiese ben disposte e con una storia di buone pratiche, sperimentano discriminazione, rifiuto e stigma.

 

Tutto questo lo so perché ho avuto il privilegio e il piacere, in quanto membro del comitato organizzatore, di leggere i foglietti su cui erano scritte le aspettative dei partecipanti, condivise anonimamente durante la serata di apertura. E fra di esse, in realtà, quella che più mi ha colpito è stata quella del “riposo”. Eppure in un convegno del genere non ci si riposa davvero: tra un laboratorio e l’altro, una votazione e un pranzo, un momento di culto e uno di socialità, il tempo per “riposare” in senso stretto è quello che proprio manca. A quale riposo si riferiscono i credenti LGBTI+, allora? Forse al riposo da un ambiente ostile, un mondo crudele, brutale, indifferente, non disposto al dialogo e alla comprensione. Forse al riposo nella certezza di uno spazio sicuro, della presenza di persone pronte a riconoscere nell’altrǝ una persona amica, tutta da scoprire, con una storia e un’identità uniche, e con cui condividere la fede e la preghiera.

 

A ridosso del 17 maggio, Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, è importante riconoscere che la fede è parte integrante e fondamentale della vita di moltissime persone LGBTI+, e ne è un elemento tutt’altro che inconciliabile con le loro identità. Il Forum Europeo delle Associazioni Cristiane LGBTI+ serve anche a questo: a fare amicizia, a fare politica, a fare teologia e a fare esperienze spirituali. Alla riconciliazione, alla resistenza e all’azione, sostenuta da una rinnovata fede in Gesù Cristo, figlio di Dio, che ama e accoglie tuttɜ nel suo Amore.

 

La Refo – Rete evangelica fede e omosessualità, opera in Italia dal 1998, ed è una rete di cristiani e cristiane che, unit* nella fede, operano insieme per affrontare le difficoltà e le ingiustizie che le persone LGBTIQ vivono nel nostro paese.

 

 

Foto Euroforum cristiani LGBTI+