USA. Chiesa metodista unita accoglie LGBTQI+, sì al pastorato e al matrimonio egualitario
Intervista al presidente dell’Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia, pastore Luca Anziani, in questi giorni all’assemblea dell’Umc in Carolina del Nord
Un “sì” ufficiale al pastorato LGBTQI+ e al matrimonio egualitario è arrivato ieri nel corso dell’Assemblea generale della United Methodist Church (UMC).
Abbiamo chiesto al presidente dell’Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (OPCEMI), pastore Luca Anziani un commento a caldo. Luca Anziani si trova in questi giorni in Carolina del Nord dove si svolge, fino a domani, l’Assemblea.
“Siamo a Charlotte, in North Carolina, all’assemblea Generale della United Methodist Church – ha detto il presidente Anziani –. La Chiesa metodista unita è una chiesa molto grande che ha base negli Stati Uniti ma che comprende chiese in tutto il mondo, anche in Europa.
Questa Assemblea generale ha deciso di ammettere formalmente pastori omosessuali. In realtà questo era uno stato di fatto. Già da tempo infatti la chiesa accoglieva pastori omossessuali, ma ora questo entra a far parte delle discipline. Questo tema ha diviso la Chiesa metodista americana formalmente. Quasi un terzo delle chiese affiliate si sono separate, ma questa Assemblea generale ha deciso di andare avanti. Chi si è separato in parte si è unito ad un’altra Chiesa metodista mondiale, la Global methodist church, un’altra parte è rimasta autonoma. La Chiesa metodista degli Stati Uniti ha anche deciso una regionalizzazione della chiesa a livello mondiale, per cui su alcuni temi sarà possibile non prendere una decisione univoca. Questo per favorire una comunione che altrimenti si verrebbe a perdere definitivamente. Le nostre chiese in Italia da tempo hanno accolto qualsiasi diversità di genere all’interno della chiesa. Per quanto riguarda i pastori non c’è una specifica disciplina, in quanto per le nostre chiese i pastori sono come tutti i membri di chiesa e dunque, come accogliamo fratelli e sorelle omosessuali, così accogliamo pastori e pastore omosessuali”.
Su The New York Times ne ha scritto diffusamente Ruth Graham, che si sofferma sia sugli aspetti passati della vicenda, caratterizzata da divisioni e tensioni, sia da alcune sfaccettature che riguardano il presente e il futuro del metodismo.
United Methodist Church Reverses Ban on Practicing Gay Clergy – The New York Times (nytimes.com)
Negli Stati Uniti la Chiesa Metodista Unita è la seconda più grande denominazione protestante. Il divieto, sulla carta, risale a 40 anni fa ed è stato revocato senza dibattito, insieme ad altre misure. I delegati hanno anche votato per permettere i matrimoni tra persone dello stesso sesso senza sanzioni. Questo voto segna una prima volta, e sono previste ulteriori votazioni sull’inclusione LGBTQI+. Questo cambiamento è considerato una “celebrazione dell’accoglienza di Dio”. Inoltre, osserva Graham, la riorganizzazione della denominazione per dare autonomia regionale potrebbe mitigare le divergenze tra la chiesa americana e le fazioni conservatrici internazionali.
È interessante, infine, la decisione che pone fine al divieto sull’uso dei fondi per promuovere l’accettazione dell’omosessualità, accolta positivamente dai sostenitori della piena inclusione. Il dibattito sulla questione è ancora aperto. Mentre alcuni vedono la sessualità come parte di un discorso più ampio sull’autorità della Bibbia e sulla salvezza, altri vedono questo momento come un’opportunità di rinnovamento e inclusione.
Foto: Opcemi