Via libera alle associazioni antiabortiste nei consultori
Ennesimo attacco alla legge sull’interruzione di gravidanza in Italia
È stato votato ieri dal Senato con 95 sì, 68 no e un astenuto l’ampio decreto legge che contiene nuove norme per l’applicazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Al suo interno, sebbene non vi sia nessun legame con gli scopi stabiliti per il Pnrr, è inserito un emendamento che dà la possibilità alle Regioni «di avvalersi del coinvolgimento di soggetti del terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità» all’interno dei consultori.
Via libera quindi alla presenza nei consultori di associazioni antiabortiste. L’Europa aveva manifestato la propria contrarietà. Nella conferenza stampa dello scorso 19 aprile la portavoce della Commissione europea per gli Affari economici, Veerle Nuyts, interpellata in materia aveva dichiarato: «Il decreto Pnrr contiene delle misure che riguardano la struttura di governance del Pnrr e questi aspetti sono legati effettivamente al Piano di ripresa e resilienza italiano ma ci sono altri aspetti che non sono coperti e non hanno alcun legame con il Pnrr, come ad esempio questa legge sull’aborto».
È doveroso ricordare che la legge 194 del 22 maggio 1978, “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”, già all’articolo 2 recita «I consultori familiari assistono la donna in stato di gravidanza contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione della gravidanza. I consultori sulla base di appositi regolamenti o convenzioni possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge, della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita».
In pratica è quanto prevede la nuova legge, di cui dunque non esisteva necessità se non per ammiccare, a poco più di un mese dall’importantissimo voto europeo, all’ampio mondo delle associazioni Pro-Vita, vero motore dell’attacco politico ai diritti delle donne nel mondo.
Tutto nero su bianco da anni, almeno da quando, nel 2013, è stata creata “Agenda Europa”, la lobby creata da gruppi anti abortisti europei , nord americani e russi al fine di contrastare e limitare i diritti delle persone soprattutto nell’ambito delle sfera sessuale, attraverso attività di lobbismo, con la promozione di referendum o nuove norme.
Filomena Gallo, avvocata segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni e Mirella Parachini, ginecologa e vice segretaria dell’Associazione, hanno sul tema dichiarato: «Era dunque davvero necessario presentare un “nuovo” emendamento per far applicare una legge in vigore da 46 anni? Se questo fosse stato il vero scopo, allora sarebbero davvero tanti, forse troppi, gli emendamenti necessari per rendere effettive tutte le parti ad oggi disapplicate della legge 194. In primis, quelli per garantire l’erogazione delle prestazioni senza interruzione di servizio e con la disponibilità della RU 486 in tutte le strutture».
Il punto è che la legge 194 dice anche ben altro e la sua applicazione è come noto oggetto di continui tentativi di svuotamento, a partire dalla necessità di garantire le procedure per l’interruzione id gravidanza anche di fronte alla presenza di medici obiettori di coscienza, fino al ruolo che la 194 considera centrale dei consultori, in questi anni invece pesantemente sotto finanziati e che stanno chiudendo ovunque, lasciando le donne sempre più sole. Nel 2019 erano 1800 in tutta Italia, il 60% in meno dello standard minimo previsto dalla legge. Per non parlare del personale medico carente in maniera drammatica e non sostituito.
Piemonte e Lazio sono le due regioni dove le associazioni Pro-Vita hanno già fatto ingresso nei consultori, anche questa volta grazie ad una legge ad hoc. Proprio per reagire a tali novità oramai da alcuni anni in Piemonte è attiva l’associazione “+di 194 voci”, che sulla nuova legge dichiara: «cerca di sradicare il diritto all’aborto, dando la possibilità alle regioni di coinvolgere associazioni che potrebbero tentare di dissuadere le donne che vogliono intraprendere il percorso dell’aborto proprio nel luogo più deputato ad accogliere la donna per certificare la gravidanza e la sua volontà di interromperla. Si legittima cioè l’inserimento nei consultori di associazioni che hanno nei loro statuti il contrasto alla legge 194 e che vorrebbero abolirla.
Queste associazioni vengono spacciate per formazioni sociali a supporto delle madri, e tentano di dissuadere le donne che hanno già scelto di interrompere la gravidanza rendendo più difficile e pesante, da un punto di vista psicologico, il percorso verso l’aborto.
In Piemonte abbiamo denunciato provvedimenti in cui vengono stanziati ingenti fondi ad associazioni antiabortiste, alla istituzione delle stanze di ascolto, al non recepimento delle linee guida per la facilitazione dell’aborto farmacologico», per poi concludersi «Riteniamo che materie eticamente sensibili come le tematiche del fine vita e l’interruzione della gravidanza debbano essere gestite in strutture pubbliche che garantiscano la laicità e il rispetto delle scelte delle persone.
A tal fine riteniamo che per garantire il diritto all’autodeterminazione delle donne vadano potenziate le strutture sanitarie pubbliche evitando di dare fondi ad associazioni private che hanno nel loro statuto il contrasto alla legge 194».
Dela rete “+di 194 voci” fanno parte:
Agedo Torino – Anpi Grugliasco – Archivio delle Donne in Piemonte – Arcigay Torino – Arci Zeta Chivasso – Associazione Almaterra – Associazione Donne Moncalieri – Associazione Italiana Donne Medico di Torino
Associazione LGBT Quore – Casa delle Donne di Torino – Centri Antiviolenza E.M.M.A Onlus – Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile APS – Cerchio degli uomini – Cgil Torino – Circolo GLBTQ Maurice
Coordinamento donne SPI Cgil Torino – Coordinamento Pari Opportunità e Diritti Uil – Coordinamento Torino Pride –
Donne per la difesa della società civile – Famiglie Arcobaleno – FIRMATO DONNA – Galleria delle donne – GECO ODV-
Giuristi Democratici Torino – Greenpeace GL Torino – LAIGA 194Libera Associazione Italiana Ginecologi –
La Rete delle Donne – La tenda della luna – Mettiamoci le tette – Punto a Capo – Retedonna associazione -Rete Lenford – Scambiaidee – Snoq? Torino – SOMS d’ambo i sessi E. De Amicis -Spazio Donne Cascina Roccafranca
Uil Torino – UILP Torino