Il Global Christian Forum: «agiremo per la restaurazione del mondo»
Duecentoquaranta partecipanti provenienti da sessanta paesi diversi, in rappresentanza della diversità riunita nella grande famiglia cristiana
Dal 15 al 20 aprile si è svolto ad Accra, la capitale del Ghana, il quarto incontro mondiale del Global Christian Forum (Gcf), con il motto: «Affinché il mondo sappia».
Presenti per l’occasione duecentoquaranta partecipanti provenienti da sessanta paesi diversi, in rappresentanza della diversità riunita nella grande famiglia cristiana.
Per la prima volta un raduno di giovani ha preceduto il forum principale. «La diversità e la visione dei giovani adulti hanno dato energia alle loro conversazioni sulla giustizia, la speranza e la riconciliazione», si legge nel messaggio del forum.
Mentre il Global Christian Forum celebrava il suo 25° anniversario, i presenti hanno evidenziato che condividere storie di fede è vitale. «Queste storie personali fungono da ponti che ci aiutano a promuovere il rispetto reciproco e ad abbracciare la diversità riconoscendo Cristo nell’altro», si legge nel messaggio. «Ci aiutano ad andare oltre la posizione di ‘noi’ e ‘loro’”.
Il Global Christian Forum ha ricordato di essere riunito «proprio nei luoghi in cui uomini, donne e bambini africani schiavi venivano tenuti in segrete buie e soffocanti – nel castello di Cape Coast – spazi resi più terrificanti dalla presenza di una chiesa direttamente sopra, alla luce del sole. Quelli al piano di sopra invocavano benedizioni per le navi che avrebbero portato con la forza i prigionieri nelle Americhe, nei Caraibi e in Europa come oggetto di un commercio lucroso», descrive il messaggio. «Purtroppo abbiamo sentito storie di continua disumanizzazione in tutto il mondo ancora oggi».
Il messaggio riflette anche su come siamo guariti attraverso Cristo. «Abbiamo il potere che ci deriva dallo Spirito Santo di agire per la restaurazione del mondo», si legge nel testo. «La Chiesa deve alzare la sua voce profetica».
Dio ci chiama ad una conversione e ad un’unità più profonde, conclude il messaggio. «Sappiamo che la credibilità stessa della nostra fede dipende da come riflettiamo la profondità dell’amore di Dio per tutte e tutti».
Mentre condivideva i saluti, il pastore Jerry Pillay, segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese, ha espresso ferventi speranze e aspirazioni di una comunità globale che desidera un mondo riconciliato, giusto e unito.
«Il nostro mondo ha bisogno di un rinnovamento spirituale e morale; ha bisogno che parliamo profeticamente e con una sola voce alle sfide dei nostri tempi e possiamo riuscirci permettendo costantemente allo Spirito Santo di operare in noi e con noi e attraverso di noi per trasformare il mondo. Il discepolato alla scuola dell’amore di Cristo ci impegna a intraprendere un viaggio spirituale che ci sfiderà continuamente e ci trasformerà in persone che riflettono il Signore Gesù Cristo nelle nostre azioni, parole e atteggiamenti».
Pillay ha visto l’incontro globale come un’opportunità unica per intrecciare le narrazioni delle tradizioni e delle culture della fede.
«Ogni passo che facciamo, ogni storia che ascoltiamo e ogni incontro che viviamo ci avvicina a storie dolorose di sofferenza e divisioni, ma anche a storie di fede, impegno e resilienza».
Il dottor William Wilson, presidente della Pentecostal World Fellowship, ha espresso apprezzamento per aver conosciuto meglio i suoi fratelli e sorelle in Cristo.
«Questi sono tempi pericolosi e tumultuosi, ma anche tempi emozionanti e spiritualmente esilaranti. Questi sono giorni di drammi e traumi e tuttavia giorni di potere e progresso per il messaggio di Gesù. Il nostro mondo del 21° secolo ha bisogno del messaggio della croce e della speranza della tomba vuota. Poiché la popolazione del mondo è più grande di quanto non sia mai stata, il bisogno di questa speranza è più grande di quanto lo sia mai stato».
Il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo ha ricordato la storia del Global Christian Forum. «Dalle sue umili origini, è sbocciato in uno spazio in cui cristiani provenienti da tutto il mondo e da diverse tradizioni si riuniscono per condividere il loro cammino verso la fede in Cristo, pregare il Signore, promuovere il rispetto reciproco e affrontare sfide teologiche e sociali comuni. Continuiamo a camminare insieme nello spirito di amore e di solidarietà, testimoniando la forza trasformatrice del Vangelo nel nostro mondo di oggi».
Papa Francesco ha espresso apprezzamento per il «bel mosaico del cristianesimo contemporaneo» presente all’incontro. «L’unità è un elemento indispensabile per abbracciare la visione del Regno di Dio. In quanto tale, esiste un legame intrinseco tra missione ecumenica e missione cristiana».
Anche il pastore Konrad Raiser, ex segretario generale del Cec, ha riflettuto sulla ricca storia del Global Christian Forum. «Il Forum in questi 25 anni ha saputo generare un nuovo spirito di rispetto e di fiducia tra tutti coloro che invocano il nome di Gesù Cristo e rafforzare così la loro comune testimonianza nel mondo contemporaneo. È mia sincera speranza e preghiera che le attività e le iniziative del Forum possano continuare a fiorire e ad essere benedette».