Conclusi i lavori di ristrutturazione all’Asilo di San Germano
Nuovi spazi comuni e nuove camere per la struttura della Diaconia valdese
Sono passati quasi quattro anni dall’inizio dell’ambizioso progetto di rinnovamento della struttura per anziani di San Germano Chisone (To).
La struttura da mista Rsa (Residenza sanitaria assistita) e Residenza Assistenziale, per autosufficienti e non, è diventata una struttura dedicata esclusivamente a persone non-autosufficienti.
Un progetto che risponde alle richieste che arrivano da un territorio che vede aumentare la popolazione che invecchia, ma che rivaluta anche la domiciliarità per far restare l’anziano a casa, se le condizioni lo permettono, con i familiari. L’utenza si è quindi andata a modificare nell’arco di questi anni: si deve sempre di più soddisfare la richiesta di ricovero di persone non autosufficienti.
Il progetto affonda le proprie origini negli anni 2018/2019 quando il Comitato di Gestione, la Direzione dell’Asilo di S. Germano e quella dell’allora Cov cominciarono a ragionare sull’esigenza di adeguare gli spazi dell’Asilo per meglio rispondere ai nuovi bisogni; i ragionamenti si sono trasformati in un progetto che è stato portato a conoscenza della Csd, la quale lo ha accolto e ne ha approvato la fattibilità.
Ed è cosi che a giugno del 2020 sono iniziati i lavori che hanno coinvolto l’Asilo fino al marzo 2024. I lavori hanno riguardato quattro dei cinque piani della struttura. Nello specifico il terzo e il quarto sono stati interamente rifatti, il primo piano ha visto perdere parte del salone comune a favore della nuova infermeria, che a sua volta ha lasciato spazio al piano terra a una nuova e capiente sala polifunzionale.
Tutta l’attenzione, fin dalle prime parti di progettazione, è stata indirizzata non solo a rendere maggiormente fruibili gli ambienti delle camere, con sollevatori e carrozzine, ma anche verso gli spazi comuni, con ampi saloni per permettere a tutti di mantenere un buon livello di socializzazione.
Durante tutto il tempo del cantiere ovviamente la struttura non ha mai smesso di funzionare, passando anche attraverso a quella che è stata la complessa realtà del Covid, a dimostrazione che il lavoro di cura mai potrà essere un lavoro “a tempo”: i bisogni restano, nonostante quel che succede attorno a loro, e a noi sta la non sempre facile capacità di saper rispondevi.
«Capacità che è stata possibile solo grazie a un puntuale lavoro di squadra fra tutti i soggetti coinvolti ognuno per il proprio ruolo; per questo ringrazio l’attenzione con la quale tutte le operatrici e gli operatori dell’Asilo hanno sempre saputo mantenere al centro il bene della persona, alla Direzione del Sal e alla Csd per la costante presenza anche e soprattutto nei momenti più bui, alla Direzione dei lavori che ha saputo cogliere il senso delle richieste e dei bisogni e a tutte le ditte esterne legate al cantiere per la professionalità con la quale hanno saputo muoversi dovendo operare in un mondo fragile e delicato», ha spiegato il responsabile della struttura Stefano Bosio.
Al termine dei lavori l’Asilo dispone di 16 camere singole e 36 camere doppie, tutte con il bagno in camera, due piani completamente nuovi per un totale di 86 posti per persone non autosufficienti e 2 posti per autosufficienti; la lista d’attesa è aperta e la speranza è che a breve tutti e 88 i posti siano occupati.
All’Asilo dei Vecchi si è voluto dare un abito nuovo, mantenendo però ben salde le sue radici di struttura parte di una comunità protestante con la vocazione a essere aperta a tutto il territorio, attenta ai suoi bisogni e al benessere degli ospiti così come a quello di tutto il personale.