Umanizzare il lavoro
Daniele Garrone, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, presenta il convegno che si terrà a Salerno dal 7 al 9 aprile prossimi
“Lavoro ed etica del lavoro nel tempo della decrescita”: questo il titolo del convegno che la Fcei, Federazione delle chiese evangeliche in Italia, in collaborazione con l’università di Salerno, organizza dal 7 al 9 aprile.
L’iniziativa si colloca nel percorso di riflessione avviato dalla Fcei già alcuni mesi fa che, tra l’altro, ha prodotto il Quaderno “Come cambia il lavoro. E l’etica del lavoro”, ancora disponibile e scaricabile al sito www.fcei.it.
Al presidente della Fcei, Daniele Garrone, abbiamo chiesto di presentare questa nuova iniziativa.
«Il tema del lavoro è sempre più centrale per la testimonianza evangelica e l’impegno sociale delle chiese aderenti alla Fcei. Che si ragioni di migrazioni globali, di giustizia sociale o di genere, di giovani, di modelli di vita, di intelligenza artificiale, la questione lavoro si ripropone come uno snodo centrale. Ancor di più per i protestanti, che ereditano una tradizione teologica che, in tempi ormai lontani, ha plasmato una particolare etica del lavoro, centrata sull’idea che proprio il lavoro è lo spazio nel quale rispondere alla vocazione che Dio rivolge a ciascuno di noi. Da qui quelle caratteristiche tipicamente protestanti del lavoro svolto con rigore, riconoscenza e anche creatività. Il mondo di oggi, però, è assai diverso da quello dei calvinisti studiati da Max Weber un secolo fa, e ci dobbiamo interrogare su che cosa significhi l’etica del lavoro in un tempo in cui, da un lato, esso non è accessibile a chi è costretto alla disoccupazione o all’emigrazione e, dall’altro, produce sfruttamento, precariato, distruzione ambientale o piagato da incidenti spesso mortali. Questi temi e gli interrogativi che essi sollevano vogliamo porre al centro della riflessione e della discussione, sapendo che proprio il nostro paese non sfugge a nessuno dei problemi menzionati», spiega Garrone.
Perché a Salerno e in collaborazione con una università?
«Perché ci sembra giusto ragionare di questi temi in un territorio che, proprio riguardo al lavoro, esprime particolare criticità e problemi. Non a caso, la domenica prima del convegno vero e proprio, proponiamo una visita a Castel Volturno, luogo simbolo del lavoro migrante, anche perché legato alla memoria di Jerry Masslo, il profugo sudafricano, predicatore battista, ucciso da un gruppo di criminali mentre lavorava come bracciante in nero nella raccolta del pomodoro.
Quanto al rapporto con l’Università, non è una novità. La collaborazione con istituti di ricerca e di studio è un’opportunità che la Fcei ha sempre colto. In passato, inoltre, l’ateneo salernitano promuoveva delle ‘giornate evangeliche’ che vogliamo ricordare e, se possibile, riattivare».
Al di là della riflessione, la Fcei ha dei progetti specifici sul tema del lavoro?
«Molto di più fanno le chiese membro della Fcei che in vario modo investono in progetti per il lavoro e la sua qualità. Quanto alla Fcei, è impegnata in una particolare iniziativa denominata Etika. Si sta realizzando in Calabria, a Rosarno e prevede, oltre alla gestione di un ostello sociale che ospita una quarantina di lavoratori immigrati, la promozione della vendita, in Italia e all’estero, di prodotti biologici di una cooperativa sociale che verifica che le varie aziende coinvolte tutelano i lavoratori, rispettano i loro diritti e corrispondono il salario sindacale. È una “buona pratica” che dimostra che ci si può organizzare per umanizzare il lavoro, coniugando sostenibilità ambientale, diritti sindacali e dignità della persona».
QUI il programma aggiornato e completo del convegno
Per iscriversi (entro il 22 marzo) occorre compilare il form a questo link (Il costo per partecipare al convegno è 100 euro con pernottamento, 20 euro senza).