Pace e giustizia. Testimonianze dalle manifestazioni del 24 febbraio

Folta partecipazione evangelica in tutta Italia per chiedere la fine delle guerre

 

Sabato scorso, in molte piazze italiane, si sono svolte manifestazioni, iniziative, fiaccolate e raduni per la pace. A due anni dallo scoppio della guerra in Ucraina, mentre proseguono i conflitti in Medio Oriente e in altre zone del mondo, una vasta piattaforma ha riunito in diverse città italiane i movimenti pacifisti e della nonviolenza. Fra loro, anche chiese, credenti, rappresentanti di diverse religioni.

 

«È stata una giornata intensa in tutta Italia» ha dichiarato Maria Elena Lacquaniti, Ambasciatrice di pace dell’Unione delle chiese evangeliche battiste d’Italia (UCEBI). Lacquaniti è anche coordinatrice della Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI).

 

Sono state promosse diverse iniziative, fra cui la “Bolla del silenzio” a Roma e a Civitavecchia. In molti hanno raccolto l’invito a impegnarsi nei territori con la partecipazione e sensibilizzazione sui temi della pace, della giustizia e del disarmo multilaterale. La Commissione GLAM, insieme al Centro interconfessionale per la pace (CIPAX), ha peraltro partecipato alla conferenza “Le vie per fare la pace” (qui il volantino).

Un appuntamento significativo, con la partecipazione fra gli altri dell’Apocrisario patriarcale archimandrita Chihade Abboud, della Chiesa greco melchita cattolica, del cardinale Mattia Maria Zuppi per la Conferenza episcopale italiana (CEI), l’Imam Yahya Pallavacini, della Comunità religiosa islamica (COREIS).

 

«La conferenza è stata molto densa e interessante – ha raccontato al NEV Maria Elena Lacquaniti – anche per le diverse persone che sono state invitate a confrontarsi, espressione del dialogo interconfessionale, dell’ambiente associativo e politico. Ha destato particolare interesse l’intervento del professor Stefano Zamagni dell’Università Alma Mater, che si è soffermato in particolar modo sul processo che oggi possiamo chiamare di neo-colonizzazione. Ci sono da evidenziare alcuni problemi, come quello dell’accaparramento delle terre rare e di metalli preziosi come il rame, per l’intensificarsi dei flussi di energia legati alle nuove tecnologie e allo sviluppo degli strumenti di intelligenza artificiale. Nel pomeriggio ci si è suddivisi in gruppi di lavoro: Dialogo interreligioso e interculturale come base per la pace, a cui ha preso parte Eric Luzzetti come rappresentante degli Ambasciatori di pace per la chiesa battista. Diplomazia e diritto internazionale umanitario. Diversità, come base per il rispetto reciproco, la cura e l’accoglimento dell’altro. Decolonizzare i rapporti internazionali, perché non ci può essere pace senza giustizia, a cui ho preso parte come GLAM. Disarmare la terra e le economie. Al tavolo sulla decolonizzazione si è riparlato dell’intervento del professor Zamagni e anche della necessità di un’informativa assolutamente più accessibile e dettagliata della provenienza e della direzione degli investimenti e delle politiche aziendali.

La conclusione è stata bellissima. Dopo la lettura delle varie relazioni da parte dei tavoli e in attesa della bolla del silenzio, rappresentata da GLAM, CIPAX, Semi di pace e dagli ambasciatori di pace presenti, il piccolo Federico ha letto una poesia da lui scritta, accolta con grande commozione. Fra le righe di una poesia scritta da un ragazzino di 10 anni si legge, possiamo dire, la sintesi di questi tavoli condotti esclusivamente da adulti con una scarsissima presenza di giovani, scarsa presenza che è la ferita più grande per la nostra società».

 

Sul sito www.nev.it potete trovare una carrellata di immagini.

Altre iniziative ecumeniche e bolle del silenzio si sono tenute, fra l’altro, a Milano, Torino, Napoli, Altamura e Gravina. Le immagini della galleria sono state gentilmente concesse da: Ambasciatori di pace/UCEBI/Antonella Visintin/GLAM. Provengono da Altamura, Gravina, Napoli, Civitavecchia, Roma, Torino, Caltanissetta.