Filosofia e…: strade aperte per chi legge

Il volume sull’età contemporanea dell’impresa editoriale di Città Nuova

 

Anima, corpo, relazioni. Storia della filosofia da una prospettiva antropologica è il titolo generale di una poderosa opera, pubblicata dall’editrice Città Nuova, dedicata all’interrelazione tra la filosofia e le altre scienze umane, articolata in tre volumi, di cui l’ultimo a uscire è stato il secondo, dedicato all’età moderna. Quello che ci interessa oggi è il terzo, dedicato al periodo contemporaneo*, che parte da Bergson e dalla questione antropologica fra spiritualismo e personalismo, per arrivare alle prospettive di reciproco riconoscimento tra arte e filosofia. Anzi, come dice il titolo dell’ultimo saggio, «Arte e riconoscimento dell’umano». Un umano che, naturalmente, vediamo ora in evoluzione accelerata.

 

Il volume è organizzato in saggi brevi e anche brevissimi ed è corredato da diverse decine di schede dedicate a filosofi e teologi ma anche a Freud, Jung e Lacan, a registi cinematografici, a concetti come strutturalismo, antiriduzionismo, femminismo, antropocene, e a scrittori come Dostoevskij, Bulgakov, Camus. Il tutto si traduce, in una grande mole di pagine, destinate non a una lettura complessiva, ma a due possibili altri utilizzi, oltre a quello, per il quale è prezioso, dell’insegnamento scolastico: sicuramente un apparato di consultazione ma, ancor più, interessante, la lettura trasversale che ognuno può organizzarsi sia nel tempo sia intrecciando le discipline una con l’altra. Infatti caratteristica dell’opera è una interdisciplinarietà intesa non tanto come metodo di lavoro quanto come chiave interpretativa per cercare di cogliere l’evoluzione del pensiero in rapporto alla persona umana. Per fare un esempio, che potremmo prendere da un’epoca di poco precedente, il legame fra alcune scienze e la filosofia nel periodo che porterà al positivismo, ha le sue ricadute chiaramente delineate anche nel naturalismo di Zola.

 

Se ci mettiamo a scorrere le pagine da un punto di vista protestante, allora, notiamo una linea abbastanza chiara – ma altre, partendo da altre sensibilità, potrebbero essere altrettanto produttivamente evidenziate. Il nome di Karl Barth è abbastanza centrale, ed è abbastanza naturale trovarlo in dialettica con Hans U. von Balthasar; se noi consideriamo che la sua visione teologica era debitrice di Kierkegaard, viene naturale collocare la sua opera, particolarmente la prima, nella linea riconducibile nel passato più antico a Paolo di Tarso e a Lutero e Calvino con il tramite di Agostino d’Ippona. Quella linea che Vito Mancuso individua – contestandola – come “cristianesimo antiumanistico”, e che comprende anche nomi non protestanti: una linea quasi “ombrosa”, contrapposta a quella di Giacomo anziché di Paolo, di Bonhoeffer e di Tillich anziché di Barth. Volentieri possiamo metterci anche l’opera cinematografica di Carl Th. Dreyer e di Ingmar Bergman, che infatti sono trattati in un’altra sezione di questa opera. Allo stesso modo, si trovano le pagine dedicate ai romanzi di Dostoevskij e a Kafka, al cinema di Tarkovskij e quello di Kieslowski: personalità che protestanti non erano, ma che hanno condotto una riflessione sull’umano e sulla ricerca di Dio tale da nutrire la teologia e anche la spiritualità personale al di là delle parti confessionali. Manca invece Georges Bernanos, che, pur cattolico tradizionalista, ha gettato uno sguardo capace di cogliere la voce di Dio anche negli abissi del peccato (dal Diario di un curato di campagna ai Dialoghi delle carmelitane a Monsieur Ouine).

 

Perché il pensiero profondo traligna tra le appartenenze, pur confermando la traccia dei percorsi di chi ha preceduto e di chi seguirà le singole personalità. Il merito di un’opera come questa è quello, dunque, di fornirci una traccia ben chiara dell’evoluzione del pensiero; poi di fornirci una serie di “finestre laterali” attraverso cui affacciarsi ad altri campi del sapere; e infine, di farci trovare i nostri percorsi personali, in un gioco dell’interpretazione che, come sappiamo, non avrà mai fine.

 

 

* M. Marianelli, L. Mauro, M. Moschini, G. D’Anna, Anima, corpo, relazioni. Storia della filosofia da una prospettiva antropologica. Vol. 3. Roma, Città Nuova 2023, pp. 1002, euro 49,00.