Accadde oggi, 19 febbraio
Nasce oggi, il 19 febbraio 1849, Giovanni Passannante, anarchico, autore del primo attentato nella storia ai danni di un membro della dinastia Savoia. A ricevere le sue attenzioni il 17 novembre 1878 è re Umberto I, sovrano d’Italia da meno di un anno, succeduto a Vittorio Emanuele II morto a gennaio dello stesso anno.
Passannante, nato a Salvia di Lucania in provincia di Potenza, si avvicina giovanissimo ai movimenti repubblicani sedotto dagli ideali mazziniani, per poi orientarsi verso idee anarchiche. Trasferitosi a Napoli per fare il cuoco, apprende che Umberto I sarà in visita nel capoluogo campano, ennesima tappa del suo tour lungo lo stivale per mostrarsi al popolo della giovane nazione. La città è agitata da molte proteste anti monarchiche e internazionaliste, represse con violenza dalle autorità. Il 17 novembre Umberto è in città con la regina Margherita e il primo ministro Benedetto Cairoli, in passerella in carrozza, quando ad un tratto Passannante si fa largo fra la folla e salito sul predellino tenta di accoltellare il re urlando «Viva Orsini! Viva la repubblica universale!».
Il re e Cairoli vengono feriti in maniera non grave. L’attentato sconvolge l’Italia, accende focolai di rivolta ovunque, Giovanni Pascoli scrive l’«Ode a Passannante» e verrà arrestato. Passannante viene condannato a morte ma Umberto I lo grazia, commutando la pena nel carcere a vita. E la sua detenzione farà scalpore e finirà al centro di altre polemiche politiche. Questo perché viene rinchiuso sull’isola d’Elba in condizioni disumane, insalubri, attaccato ad una catena di 18 chilogrammi che gli consente di fare solo due o tre passi.
Vivrà così per 10 anni, e infine impazzirà e morirà nel 1910 nel manicomio di Montelupo Fiorentino. Il paese Salvia di Lucania è obbligato a cambiare il suo nome per lavare l’onta di aver dato i natali all’attentatore del re; dal 3 luglio 1879 si chiamerà e si chiama ancora oggi Savoia di Lucania.