«La Regione Piemonte attivi corridoi sanitari da Gaza»

L’appello del medico Luciano Griso, accolto e condiviso dalla consigliera regionale Silvana Accossato, per l’accoglienza di minori bisogni di cure a seguito della tragedia umanitaria in corso in Medio Oriente

 

Luciano Griso, medico e responsabile di Medical Hope, il progetto di assistenza sanitaria in Libano della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), finanziato principalmente dall’ Otto per mille dell’ Unione delle chiese evangeliche battiste in Italia, si è fatto promotore di un testo che mira a coinvolgere la Regione Piemonte nell’accoglienza di bambine e bambini palestinesi che necessitano di cure mediche, a seguito della tragedia umanitaria in corso nella Striscia di Gaza.

 

La consigliera regionale Silvana Accossato di Liberi Uguali Verdi (Luv), coinvolta dallo stesso Griso insieme all’onorevole Marco Grimaldi, ha presentato un ordine del giorno in Consiglio regionale per chiedere che anche la Regione Piemonte dia la sua disponibilità al Governo e al Ministero degli Affari esteri ad accogliere da subito minori palestinesi bisognosi di cure mediche ed i loro genitori o accompagnatori. Al momento non sono noti i tempi di discussione dell’ordine del giorno.

«Non possiamo e non dobbiamo rimanere a guardare, è evidente la necessità di attivare con urgenza un corridoio umanitario dalla striscia di Gaza per le persone in condizione di vulnerabilità che necessitano di interventi urgenti, anche in Piemonte abbiamo le competenze sanitarie e una rete del terzo settore forte e coesa, pronta e disponibile ad accompagnare percorsi di accoglienza» ha commentato la stessa Accossato.

 

Qui di seguito riproduciamo l’appello di Luciano Griso che ricalca quanto presentato in Regione Piemonte:

 

LA REGIONE PIEMONTE ADERISCA AI CORRIDOI SANITARI DA GAZA.

Dall’inizio delle ostilità fra Hamas e Palestina, conseguenti alla strage del 7 ottobre effettuata da Hamas ed alla dura occupazione ed assedio di Gaza da parte delle truppe israeliane in vigore dal 2006, il numero delle vittime civili in quella striscia continua a crescere in una maniera mai conosciuta in questo secolo.

Migliaia sono i bambini e le donne massacrati dai bombardamenti, decine di migliaia sono i feriti che rimangono privi di cure per l’attacco sistematico alle strutture sanitarie. Circa il 70% delle abitazioni sono state distrutte, manca il gasolio per il riscaldamento e per gli usi civili. La popolazione viene privata di cibo, acqua, generi di prima necessità, vive in condizioni igieniche spaventose ed assiste impotente al diffondersi di malattie infettive.

Di fronte a questa situazione, dal gennaio 2024 l’Italia ha cominciato ad accogliere bambini palestinesi feriti, bisognosi di cure specialistiche di alto livello ed i loro familiari.
I primi pazienti sono arrivati in Italia con un volo militare il 29 gennaio scorso mentre il 5 febbraio la nave militare Vulcano ha attraccato al porto di La Spezia con a bordo 18 bambini palestinesi ed i loro accompagnatori.

 

Al momento gli Ospedali italiani che hanno il compito di curare i feriti sono: il Bambino Gesù di Roma, il Meyer di Firenze, il Rizzoli di Bologna, il Gaslini di Genova.

È risaputo che la Regione Piemonte può contare su strutture sanitarie di primo livello come:l’Ospedale Pediatrico Regina Margherita, il Centro Traumatologico Ortopedico CTO, il Centro Grandi Ustionati.

Inoltre la Regione Piemonte si è distinta nel 2022 per avere accolto molti bambini ucraini affetti da patologie tumorali e di altra natura. In piu’ la nostra Regione puo’ contare su una forte e coesa rete del Terzo Settore sicuramente pronta e disponibile per percorsi di accoglienza dedicati ai feriti ed ai loro accompagnatori.

 

In virtù di tali considerazioni chiediamo alla Regione Piemonte di offrire al Governo ed al Ministero degli Esteri la propria disponibilità ad accogliere e curare con urgenza feriti palestinesi bisognosi di cure specialistiche.

 

 

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