La costruzione della storia valdese
L’inaugurazione della mostra Valdo e i valdesi tra storia e mito
Una mostra che propone vie nuove alla lettura e alla comprensione della vicenda valdese. Valdo e i valdesi tra storia e mito è il titolo impegnativo dell’esposizione che è stata inaugurata sabato 10 febbraio a Torre Pellice, e che resterà aperta nei locali del Centro culturale valdese fino al 30 settembre prossimo.
Nell’Aula sinodale è intervenuta innanzitutto la moderatora della Tavola valdese Alessandra Trotta (fondamentali restano nella storia valdese – ha detto – l’urgenza della lettura diretta delle Scritture e la rivendicazione della libertà di predicare); Bruna Peyrot, presidente della Fondazione Centro culturale valdese, ha rimarcato come Valdo abbia messo in moto qualcosa di molto più grande di quanto non si immaginasse, nella città e nella società dell’epoca: un modo di pensare che, anche al di là della fede, cozzava con gli schemi codificati di allora. Il saluto dell’amministrazione comunale è stato portato dalla vicesindaca di Torre Pellice e assessora alla Cultura Maurizia Allisio.
I curatori Marco Fratini e Samuele Tourn Boncouer hanno infine illustrato le motivazioni del titolo, facendo riferimento anche ad alcune letture mitologizzanti che sono state fatte della vicenda di Valdo e del suo movimento. La dialettica fra storia e mito – hanno detto – c’è stata e c’è, e soprattutto non è indolore. La distinzione è tipica della nostra epoca, ma non è stato sempre così. Questa dialettica è però, anche, creativa. Lo dimostra il sottotitolo, che parla della «costruzione della storia valdese nella cultura europea dal medioevo a oggi». Un processo che non è terminato, che coinvolge chi studia la storia e chi la vive, e che in questo 2024 vedrà sgorgare sempre nuove interpretazioni.