Promuovere la pace attraverso la cooperazione interreligiosa

Giovani luterani e di altre comunità religiose protagonisti di progetti in Africa, Asia e nei Caraibi volti a costruire la pace

 

Giovani luterani provenienti da paesi di tutto il mondo insieme a giovani donne e uomini di altre fedi hanno celebrato la Settimana mondiale dell’armonia interreligiosa volta a promuovere la costruzione della pace tra le loro diverse tradizioni religiose. Proprio le relazioni interreligiose e la costruzione della pace sono state due priorità identificate dai giovani luterani in un messaggio rivolto alla XIII assemblea della Federazione luterana mondiale che si è svolta nel settembre 2023.

La Flm sostiene sei progetti interreligiosi guidati da giovani in paesi dell’Africa, dell’Asia, della regione dell’America Latina e dei Caraibi. Tra questi progetti figurano: giornate di dialogo e formazione in Indonesia, India e Namibia, la produzione di materiale audiovisivo interreligioso in Cile, una marcia per la pace in Suriname e un’attività di bonifica ambientale in Madagascar.

 

Il rev. Dr. Sivin Kit, direttore di Teologia, Giustizia e Missione, ha dichiarato: «Siamo incoraggiati e ispirati dai diversi modi in cui i giovani si impegnano a promuovere la pace, intrecciando attività interreligiose a questioni rilevanti che riguardano le loro comunità. È commovente vedere questo lavoro nascere in diverse regioni durante questo tempo in cui conflitti e guerre dominano i titoli dei giornali».

Ciascuno dei progetti è stato sviluppato da giovani leader luterani in collaborazione con membri di scuole locali e delle comunità studentesche. L’obiettivo è consentire ai giovani di essere proattivi nella costruzione della pace e nella riconciliazione, promuovendo relazioni di fiducia tra comunità in conflitto o potenzialmente in conflitto.

 

In Suriname – paese etnicamente diversificato sulla costa settentrionale del Sud America – gli organizzatori sottolineano che esiste piena libertà di religione, ma i giovani generalmente evitano di parlare delle differenze tra le loro pratiche e tradizioni di fede. Circa la metà della popolazione è cristiana, con gli indù che rappresentano oltre il 20% e i musulmani che rappresentano un ulteriore 14%. Altre comunità religiose includono Bahai’, ebrei, buddisti, Brahma Kumaris, rastafariani e altre religioni indigene.

Con circa 4.000 membri, la Chiesa evangelica luterana del Suriname è una delle chiese cristiane più piccole del paese, ma i suoi giovani si sono rivolti ad altre comunità di fede per organizzare una “camminata per la pace” di cinque chilometri attraverso la capitale Paramaribo. Al termine della marcia i rappresentanti dei diversi gruppi rilasceranno brevi dichiarazioni sull’importanza della convivenza pacifica.

 

Nell’isola del Madagascar, dove i cristiani costituiscono una grande maggioranza e la Chiesa luterana malgascia conta oltre 4 milioni di membri, giovani di diverse comunità religiose stanno conducendo attività per combattere la diffusione dei rifiuti di plastica nella città portuale di Toamasina. Il progetto di riciclo è stato sponsorizzato congiuntamente dalle autorità regionali che si occupano di ambiente e sviluppo sostenibile. I rifiuti di plastica verranno raccolti nelle scuole, nelle chiese e in altri luoghi pubblici, prima di essere riciclati in oggetti utili per sensibilizzare sull’importanza della tutela dell’ambiente.

 

A Sidikalang, una piccola città nella provincia indonesiana di Sumatra settentrionale, giovani cristiani, musulmani e buddisti stanno organizzando un seminario interreligioso di una giornata, che inizierà con il culto condiviso e terminerà con un piano d’azione per promuovere legami più stretti tra le comunità di fede. Guidati dai giovani di quattro congregazioni della chiesa cristiana protestante Pakpak Dairi, i dibattiti si concentreranno sull’importanza della costruzione della pace all’interno delle diverse tradizioni religiose.

 

La Settimana mondiale dell’armonia interreligiosa, che si celebra dal 1° al 7 febbraio di ogni anno, è stata adottata dalle Nazioni Unite nel 2010. Tutti i gruppi e le organizzazioni interreligiose sono incoraggiati a pianificare le attività da svolgersi tra febbraio e marzo, mostrando il lavoro che stanno svolgendo per promuovere il dialogo e la cooperazione nei loro contesti locali, regionali o nazionali.