Articolo 21 Piemonte in campo nel segno dei diritti e di una riflessione su Giacomo Matteotti
Al via in tutta Italia la campagna di Articolo 21 contro qualsiasi tentativo di stravolgere la costituzione e contro qualsiasi norma tesa a limitare il diritto di cronaca.
Proprio in queste ore sono stati rilanciati i presidi di Roma e del Piemonte.
A Roma è stata sono stati nominati Barbara Scaramucci e Vincenzo Vita, rispettivamente presidente e portavoce.
In Piemonte accanto a Gian Mario Gillio, direttore della agenzia stampa “Nev – Notizie Evangeliche” e giornalista di “Riforma”, è stato indicato come presidente Davide Mattiello, già dirigente di Libera, una positiva esperienza nella commissione antimafia, punto di riferimento di molte realtà associative.
Si rafforza in questo modo l’alleanza tra d’eredità e in credenti interessati alla costruzione de ponti dell’accoglienza, della inclusione della dignità, delle differenze e delle diversità, hanno commentato Paolo Borrometi, Elisa Marincola, Beppe Giulietti, presidente, portavoce e coordinatore di Articolo 21.
Davide Mattiello ha scritto alcune righe per accompagnare la sua investitura:
«Per affrontare il mare aperto servono un buon equipaggio e sicuri punti di riferimento.
La riunione fatta mercoledì dal circolo piemontese di Articolo 21 è senz’altro servita verificare queste due condizioni di partenza. All’equipaggio, già esperto e ricco di sensibilità si sono aggiunti diversi volti nuovi, rappresentativi di realtà sociali radicate nel tessuto civico piemontese come Lavialibera ed ACMOS.
Durante la discussione abbiamo messo in relazione i tanti “bavagli”, che sono la cifra del tempo politico che stiamo vivendo, con la solitudine che moltissime persone avvertono e patiscono: l’obiettivo più profondo di questo infausto disegno reazionario di cui i “bavagli” sono strumenti, non è forse quello di abbattere ogni residuo di partecipazione democratica? Le destre nel Mondo occidentale, alleate con il capitalismo globale che ha capito di poter funzionare senza democrazia liberale, lavorano senza sosta a questo terribile obiettivo, cercando di neutralizzare l’informazione libera, la magistratura indipendente, la protezione sociale universale, la solidarietà repubblicana, la scuola emancipante, il ruolo del diritto internazionale nella mediazione dei conflitti.
La solitudine delle persone è un riflesso amaro di questo disegno.
Ma poi ci sono i “sicuri punti di riferimento” che abbiamo nuovamente evocato e che saranno per noi stelle nelle navigazione: Roberto Morrione e Santo della Volpe, nel nome dei quali vorremmo organizzare una grande iniziativa a Torino contro tutti i bavagli. Ilaria Alpi e Milan Hrovatin a trent’anni dall’assassinio, per i quali attiveremo tutte le collaborazioni possibili con le scuole, in ragione del progetto Una stella di nome Ilaria.
Ed infine lui, giornalista e politico, Giacomo Matteotti a cento anni dall’omicidio: una ricorrenza che mentre dovrà servire a fare memoria dell’impegno indomito di Matteotti, dovrà anche farci riflettere sull’importanza delle prossime elezioni europee, ad un secolo da quelle del 1924, le ultime libere, prima della dittatura. A Gian Mario Gillio che resta porta voce di Articolo 21 Piemonte, in conclusione, rinnovo la gratitudine per la generosa accoglienza.
Partiamo!».
Abbiamo raggiunto Mattiello anche per un intervento audio che potete trovare qui sotto: