Provare l’autenticità della nostra fede
Un giorno una parola – commento a Isaia 48, 10
Ascolta la meditazione:
Ecco ti ho provato nel crogiuolo dell’afflizione
Isaia 48, 10
Perseverate nella preghiera
Colossesi 4, 2
«Una volta estratto dalla miniera, l’argento è pieno di scorie, cioè di altri metalli che lo avviluppano e lo tengono come prigioniero. Per liberarlo, è necessario mettere questo ammasso in un crogiuolo e farlo passare attraverso il fuoco. In questo modo le scorie cadono e si ottiene del purissimo argento con il quale l’orafo può modellare un bel vaso o una qualsiasi altra sua creazione. Il cuore umano, allo stato naturale, non è un vaso già bell’è fatto, è piuttosto come l’argento ricoperto dalle scorie. Le scorie del cuore si chiamano egoismo, superbia, invidia, arroganza e altro ancora. In mezzo a queste scorie si cela il pregiato metallo che è come un altro cuore, un cuore nuovo nascosto dentro quello vecchio. Per liberare questo cuore nuovo, è necessario passare attraverso il crogiuolo. Il crogiuolo del cuore è la prova. Nella prova, esso passa come attraverso il fuoco della purificazione, e quando tutte le scorie saranno cadute, si avrà un cuore nuovo, tutto benevolenza, altruismo, arrendevolezza» (Lauretta, autrice di favole – Toccare le stelle).
Il profeta Isaia annuncia l’azione del crogiuolo divino per Israele, suo popolo ribelle, ma non per punire, condannare, annientare, bensì per purificare, correggere, istruire, educare, salvare. Possiamo affermare insieme con il Salmista: «È stata un bene per me l’afflizione subita, perché imparassi i tuoi statuti» (Salmo 119, 71)?
Le prove sopraggiungono per rivelare l’autenticità della nostra fede, come afferma l’apostolo Pietro: «affinché la vostra fede, che viene messa alla prova, che è ben più preziosa dell’oro che perisce, e tuttavia lo si prova col fuoco, sia motivo di lode, di gloria e d’onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo» (I Pietro 1, 7). Amen.