India. Inquietante escalation di violenza anticristiana
Nel corso del 2023 sono avvenuti 687 incidenti contro i cristiani. Nella World Watch List l’India è l’undicesimo paese al mondo dove più si perseguitano i cristiani
I dati diffusi dallo United Christian Forum (UCF) rivelano un preoccupante aumento della violenza mirata contro i cristiani in India, con 687 incidenti avvenuti nel corso del 2023. Questa tendenza va avanti dal 2014, consolidando l’India all’undicesimo posto della World Watch List di Open Doors, l’annuale rapporto sulla libertà religiosa dei cristiani nel mondo.
Nonostante le garanzie costituzionali previste dall’articolo 25, che afferma il diritto di scegliere qualsiasi religione, l’India è teatro di un’escalation di violenza contro i cristiani. L’UCF, che gestisce un numero verde gratuito, ha segnalato 147 incidenti nel 2014, arrivando a ben 687 entro novembre 2023.
In 11 stati su 28 esistono “leggi sulla libertà di religione”, comunemente chiamate “leggi anti-conversione”, secondo le quali le persone devono richiedere il permesso dal governo per seguire una religione di loro scelta, una misura contraria alle convenzioni delle Nazioni Unite.
I dati dell’UCF per il periodo da gennaio a novembre 2023 mostrano una situazione preoccupante, con una media di oltre due incidenti al giorno in 23 stati. L’epicentro di questa violenza è concentrato in quattro stati dell’India settentrionale: Uttar Pradesh, Chhattisgarh, Jharkhand e Haryana, dove sono stati segnalati 531 dei 687 incidenti. L’Uttar Pradesh è in cima alla lista con 287 incidenti.
Gli incidenti coinvolgono in genere gruppi di vigilanti di estremisti religiosi che interrompono riunioni di preghiera o prendono di mira individui sospettati di impegnarsi in conversioni religiose forzate. In molti casi, queste folle minacciano o aggrediscono fisicamente le persone prima di consegnarle alla polizia con l’accusa di conversioni forzate.
Il rapporto evidenzia anche attacchi orchestrati contro i cristiani in stati come Chhattisgarh nel 2022 e Manipur nel 2023, dove rispettivamente oltre 1.000 cristiani Adivasi sono stati sfollati e 175 hanno perso la vita. La portata della violenza a Manipur comprende oltre 5.000 casi di incendi dolosi e 254 chiese bruciate e vandalizzate.
Il dossier si conclude affermando che «Nonostante la diffusa condanna internazionale dell’impunità di cui sono vittime gli aggressori, i governi nazionali e statali hanno fatto poco per garantire giustizia». Inoltre si fa riferimento a un rapporto dell’Unione popolare per le libertà civili (PUCL) che rivela una preoccupante collaborazione tra la polizia e i gruppi Hindutva, con le autorità che chiudono un occhio sui reati commessi contro i cristiani.