«Fra le rocce» sulle tracce di Gino Balzola
Alpinista, fotografo e pittore: la figura di Balzola ritratta da diversi autori, prendendo spunto dalle sue immagini
Gino Balzola è un nome conosciuto in ambiti molto diversi fra loro. Alpinista, fotografo e pittore (con la montagna a fare sempre da filo conduttore sullo sfondo) viene ritratto con un volume per i tipi di Neos Edizioni*. Una lunga serie di racconti tratteggiano la poliedrica figura di Balzola con l’introduzione di Valter Giuliano. Il volume è anche impreziosito da una accurata scelta di immagini di Balzola stesso che ritraggono paesaggi alpini e che sono state selezionate da Andrea Balzola e Roberto Mantovani, mentre i contributi sono di Fabio Balocco, Andrea Balzola, Chiara Bolla, Erica Bonansea, Paolo Calvino, Enrico Camanni, Gian Paolo Caprettini, Pierangelo Chiolero, Mariella De Santis, Giorgio Enrico Bena, Marco Ercolani, Gabrio Grindatto, Davide Longo, Pino Mantovani, Roberto Mantovani, Bruna Peyrot, Caterina Schiavon, Simone Siviero, Raffaele Tomasulo e Giorgio Vivalda.
Il primo racconto che si incontra è quello scritto dal figlio Andrea, che ha sicuramente avuto la possibilità di conoscere Gino in un modo diverso rispetto agli altri autori. Poi si susseguono storie che a volte prendono solo lo spunto da alcune fotografie di Balzola; altre volte invece indagano più profondamente nella figura del “pittore che scalava le montagne” come è stato definito. Protagoniste anche le montagne del Pinerolese, come nel racconto di Bonansea dove la Germanasca di Massello fa da sfondo a un misterioso racconto. Poi lo sguardo si allarga e si arriva fino alle Dolomiti, sul famoso Campanile Basso, dove Camanni immagina le mani di Balzola su quelle rocce consacrate al mito. Gli scritti sono molto vari fra loro, da quelli legati maggiormente alla storia dell’alpinismo («Montagne d’antan» di Mantovani) a quelli invece prodotti dalle suggestioni delle foto di Balzola (come quello di Peyrot, «Sentiero di neve») fino a quelli proiettati nel futuro. Vivalda verso la fine del volume invece ripercorre la storia dell’editoria di montagna. Un libro che si fa leggere agevolmente, grazie alla brevità dei racconti ma che va assaporato giorno dopo giorno, lasciandosi trasportare anche dalle immagini, protagoniste tanto quanto il testo.