Altrochè auto blu

Consiglieri regionali e sindaci sul treno dei pendolari, quello della “speranza” fra Pinerolo e Torino

 

 

Siamo abituati a vedere i nostri politici spostarsi con auto riservate con tanto di lampeggiante; aerei ed elicotteri e treni che fanno fermate non previste per far scendere il ministro di turno… e invece i pendolari sono spesso costretti a viaggiare su treni colmi di persone e di problemi. Il mezzo di trasporto più sostenibile è sempre più bistrattato: linee sospese o chiuse e non riaperte, su quelle esistenti i ritardi, anche di decine e decine di minuti, sono puntuali. Questa mattina, lunedì 8 gennaio, su iniziativa dei consiglieri Regionali Monica Canalis (Pd) e Diego Sarno (Pd), i sindaci del territorio sono stati invitati a ritrovarsi a Pinerolo, in stazione, per prendere il treno delle 7,17, uno dei più critici, viaggiando nell’ora di punta, in cui il traffico si concentra nell’ingresso in Torino. Presenti all’appello i sindaci di Pinerolo, Moncalieri, Nichelino, Piscina, None, Airasca, Scalenghe e Piobesi (assenti ma invitati quelli delle valli Pellice, Chisone e Germanasca). «Abbiamo voluto condividere le quotidiane disavventure dei pendolari della Pinerolo-Torino, una delle linee ferroviarie più disastrate della Regione – ha spiegato Canalis –. Nel solo mese di ottobre per ben tre giorni c’è stato un ritardo superiore a 45 minuti. Per non parlare delle soppressioni, senza navetta sostitutiva, delle sale d’aspetto chiuse e dei passaggi a livello (27) che dovevano essere superati, ma sono in stand by per le lungaggini dei lavori su quello di Vinovo. Questa tratta ferroviaria è fondamentale per connettere il tessuto produttivo, sociale e culturale di più di 50 comuni e di quasi 250.000 abitanti del Pinerolese e della zona omogenea di Torino sud».

 

Purtroppo negli ultimi anni nessuno dei passaggi a livello è stato soppresso, non sono stati realizzati raddoppi selettivi della linea nei punti più idonei, non vi è stato nessun intervento per abbattere le barriere architettoniche e migliorare l’accessibilità dalle banchine ai treni nè si è investito sull’efficientamento tecnologico degli apparati. «Per questo motivo e per lanciare un segnale di allarme e di vicinanza alla popolazione che utilizza il trasporto ferroviario, oggi abbiamo fatto un viaggio dimostrativo. Dopo 5 o 6 interrogazioni in consiglio regionale, dopo gli accessi agli atti e gli incontri informali, oggi abbiamo voluto testimoniare concretamente che così non si può andare avanti – ha aggiunto Canalis –. Abbiamo parlato con i pendolari lungo il tragitto e distribuito un volantino informativo. Il treno è il mezzo di trasporto più ecologico, economico e sicuro. È ora che Regione, Trenitalia e RFI mettano mano a questa linea».

 

Trenitalia per l’occasione ha mandato le proprie addette stampa, ha potenziato il personale addetto alla manutenzione e all’assistenza clienti e ha dato una bella ripulita al treno. Ironia della sorte il treno ha viaggiato quasi puntuale arrivando a Porta Susa (grande stazione ancora incompleta) con “appena” 5 minuti di ritardo e proseguendo poi la sua corsa fino a Chivasso.