Nuova legge sull’immigrazione in Francia, le parole della Federazione protestante
La contestata norma ha subito un brusco stop nell’iter parlamentare. Per i protestanti francesi «un’altra politica sulla migrazione è possibile e necessaria»
Clamorosa bocciatura lunedì 11 dicembre all’approdo in Assemblea Nazionale, la camera bassa del parlamento francese, per la nuova legge sull’immigrazione di cui in Francia si discute da mesi e mesi e che era stata invece votata a novembre dal Senato.
Un pacchetto di nuove norme fortemente voluto dal ministro dell’Interno Gérald Darmanin e al centro di polemiche politiche accesissime con attacchi da ogni fronte parlamentare. Ora saranno necessarie nuove trattative prima di riprendere l’iter parlamentare.
A più riprese nel dibattito sono intervenuti anche gli organi protestanti transalpini, dall’organizzazione “Cimade” che proprio di accoglienza si occupa, fino ai vertici della Federazione protestante.
È proprio il Presidente della Federazione protestante francese, il pastore Christian Krieger, a intervenire ancora per manifestare «la preoccupazione per la mancanza attuale di serenità, di pacificazione nella società per affrontare un argomento del genere. I recenti, drammatici e riprovevoli attentati terroristici forse spiegano questo, ma in nessun caso, come spesso si dice, possono portare a falsi e pericolosi collegamenti tra stranieri e delinquenti, tra stranieri e terroristi».
Come già espresso dalla Federazione in un rapporto dell’ottobre 2020, «l’accoglienza degli stranieri è al centro del messaggio cristiano. Anche i protestanti francesi non dimenticano che molti dei loro antenati hanno vissuto l’esilio forzato».
In quanto tale, «la Federazione protestante di Francia sostiene le azioni de La Cimade così come quelle delle Chiese e di altre associazioni membri della Federazione protestante di mutuo soccorso».
La Federazione protestante di Francia ricorda «che i migranti che arrivano in Europa o nel nostro Paese sono innanzitutto esseri umani costretti, per molteplici ragioni, a lasciare il proprio Paese e che intraprendono viaggi pericolosi, spesso a rischio della propria vita.
Tutti gli studi economici seri dimostrano che non sono invasori né approfittatori. Nemmeno i migranti possono essere considerati come variabili di aggiustamento nella nostra economia. No, cercano semplicemente di vivere in pace, partecipando pienamente alla vita della società che deve accoglierli.
La Francia può vantare una lunga tradizione di accoglienza dei migranti. È una realtà storica che nessuna legge o regolamento potrà prevenire in futuro. Dal 1993, 21 leggi non sono riuscite a invertire la crescita dell’immigrazione. Questo nuovo disegno di legge contiene, dopo il voto del Senato, una serie di misure preoccupanti come l’abolizione dell’assistenza sanitaria statale, la limitazione del diritto di soggiorno per motivi medici, la restrizione del diritto di qualsiasi persona a convivere con la famiglia, il confinamento dei minori dai 16 ai 18 anni nei centri di detenzione, la restrizione delle condizioni di accesso alla nazionalità francese, l’indebolimento delle tutele legate ai ricorsi, ecc.
Al di là della sua dimensione restrittiva, questo progetto manca di visione prospettica poiché ignora in particolare la mobilità che il riscaldamento globale genererà.
La Federazione protestante di Francia è convinta che un’altra politica sulla migrazione sia possibile e necessaria, una politica basata sull’accoglienza e sulla solidarietà, sul rispetto dei diritti e della dignità delle persone. Auspica che la Rappresentanza nazionale colga l’occasione per illustrare, attraverso i suoi dibattiti e attraverso il suo voto, la Fraternità iscritta nel motto della Repubblica e sui frontoni dei suoi edifici pubblici».