Un webinar della Conferenza delle chiese europee si concentra sulla necessità di sicurezza e protezione per le comunità religiose
Dall’Ucraina al Nagorno, dal Kosovo a Gaza le comunità religiose appaiono sempre più sotto attacco
Nel mezzo delle crescenti tensioni e conflitti in Europa e altrove, i relatori di un webinar organizzato dalla Conferenza delle Chiese europee (Kek) hanno messo a fuoco la necessità di sicurezza e protezione per le comunità religiose e di protezione anche dei luoghi di culto che sono sotto attacco.
Il webinar si è tenuto il 23 novembre, come parte dell’iniziativa “Pathways to Peace” della Kek, in occasione del 10° anniversario della Summer School sui diritti umani, ed è stato moderato da Kieryn Wurts dell’Unione battista europea.
I relatori hanno condiviso le esperienze del progetto “Safer and Stronger Communities in Europe” (Sasce), portato avanti dalla Kek insieme ai suoi partner cristiani, musulmani ed ebrei, implementando misure per aumentare la sicurezza e la protezione dei luoghi di culto.
Condividendo esempi dall’Ucraina, dall’Artsakh, dalla Repubblica del Nagorno Karabakh, dal Kosovo, da Cipro e recentemente da Gaza, la dott.ssa Elizabeta Kitanovic, responsabile del programma Kek per l’advocacy e il dialogo, ha evidenziato la difficile situazione delle chiese e di altri luoghi religiosi che sono stati distrutti.
«Centinaia di edifici religiosi sono stati danneggiati e saccheggiati a seguito dell’invasione russa. Gli edifici religiosi sono stati sequestrati per fungere da basi militari russe, aumentando la distruzione dei siti religiosi in Ucraina, secondo il Rapporto sulla libertà religiosa internazionale».
Kitanovic ha proseguito affermando che «si tratta di una violazione dei diritti umani fondamentali e della libertà religiosa. Una tendenza che sottolinea l’importanza di progetti come Sasce».
Ron Eichhorn, ex presidente dell’Unione Buddista Europea, ha condiviso il modo in cui la Sasce ha sensibilizzato sulle minacce ai monasteri buddisti in Europa e su come prepararsi e reagire alla crisi. «Sasce ha messo in piedi una progettualità che continuerà a lungo». Eichhorn ha aggiunto che le guerre in Ucraina e Gaza stanno mostrando la crescente necessità di consapevolezza e misure di sicurezza.
Iman Atta, Ceo di “Faith Matters UK”, ha attirato l’attenzione sul conflitto in Medio Oriente e sul suo impatto sull’Europa. Ha riflettuto sui «ponti che sono stati recentemente rotti tra le comunità a causa della rabbia e del dolore» innescati dal conflitto. Ha sottolineato come l’antisemitismo, l’islamofobia e l’odio contro le chiese cristiane costituiscano una minaccia reale nell’attuale contesto. «È davvero importante per noi come comunità religiose tendere la mano gli uni agli altri. Fare piccoli passi e chiedere quale aiuto è necessario, per assicurarsi che siamo tutti al sicuro e protetti insieme».
Ophir Revach, Ceo del “Security and Crisis Center” (Sacc) dell'”European Jewish Congress”, ha parlato dell’importanza del progetto Sasce e del ruolo che ha svolto nel ridurre al minimo i rischi e nella gestione delle crisi. «È importante e cruciale per tutti noi come cittadini avere una buona cooperazione con le forze dell’ordine. La consapevolezza della sicurezza tra i membri della comunità può aiutare molto», ha affermato.