Pnd, Per Non Dimenticare
Un intenso spettacolo sulla violenza di genere in scena a Pinerolo e nel circondario
Dodici repliche in una settimana, più di mille gli studenti che hanno assistito allo spettacolo, oltre alle due serate di “tutto esaurito” al Teatro del lavoro di Pinerolo nello scorso fine settimana, dopo il debutto al Teatro Santa Croce di Luserna San Giovanni il 10 novembre. E non è ancora finita… altre repliche sono previste in dicembre per raggiungere più persone possibile: in primis i ragazzi e le ragazze delle scuole, destinatari primari di questa performance scritta e diretta da Anna Giampiccoli e interpretata insieme a Davide Rivoira, con le maschere di Damiano Privitera, grazie alla collaborazione tra La Cantinella e il Teatro del Lavoro che, come ha spiegato lo stesso Privitera, è andata al di là dell’aspetto organizzativo.
Uno spettacolo fortemente evocativo, che parla direttamente al cuore (forse potremmo osare dire “alle viscere”) delle persone. Non a caso, ha ricordato Giampiccoli a fine spettacolo, non è stato facile per gli studenti esprimere a caldo che cosa avevano provato, i loro pensieri ed emozioni, è stato necessario tornarci con gli insegnanti in un secondo momento. E anche per gli adulti presenti, probabilmente, sarebbe stato necessario far sedimentare il tumulto di pensieri suscitati da quelle maschere, inquietanti e angoscianti, prima di poter parlare con voce ferma.
Il titolo, misterioso e all’apparenza privo di senso, che si comprenderà solo alla fine, coincide con il nome di una strana ditta di spedizioni, in cui è impiegata una curiosa coppia di clown. Ogni giorno devono etichettare e spedire, prese da una lunga lista che viene aggiornata quotidianamente, una serie di misteriose valigie. A chi devono essere spedite? Che cosa ci sarà dentro? E chi sono tutte quelle ombre che passano davanti alla finestra della ditta? Che cosa fanno? Che cosa vogliono? Perché sono tutte donne?
Le domande si fanno sempre più angosciose man mano che si svela il senso-nonsenso del loro essere lì. E anche l’apparente leggerezza delle due figure protagoniste, “prestate” non a caso dal mondo dei clown, stride paurosamente con la realtà della storia.
Quest’anno il 25 novembre, Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne, è stato particolarmente sentito, ma ancora tanta strada c’è da fare: spettacoli come questi andrebbero condivisi non solo con un pubblico in buona parte già sensibile al tema, non solo nelle scuole, con gli studenti, ma anche con i loro genitori, andando a parlare trasversalmente a tutti, e soprattutto a quelli che potrebbero esserne infastiditi.
Foto di Nicola Salusso