Giovani, presenza da valorizzare nelle chiese

Roma, 7-10 dicembre: una duplice sessione di lavoro per “Essere chiesa insieme”

Dal 7 al 10 dicembre si terrà a Roma il convegno del programma Essere chiesa insieme della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, dal titolo «Insieme in Cristo». L’evento si articolerà in due momenti: il 7 e 8 dicembre avrà luogo lo Youth World Cafè, incontro dedicato ai giovani e alle giovani delle chiese evangeliche; dall’8 al 10 dicembre il convegno sarà rivolto ai membri delle chiese. Sull’iniziativa giovanile, che è realizzata in collaborazione con la Federazione giovanile evangelica in Italia (Fgei), abbiamo rivolto alcune domande ad Alessia Passarelli, coordinatrice della Sezione integrazione (ECI) della Fcei.
Per informazioni e iscrizioni rivolgersi a [email protected].

– Perché il convegno prevede un incontro dedicato ai giovani?
«Sono ormai più di 30 anni che molte delle comunità protestanti storiche vivono l’Essere chiesa insieme con fratelli e sorelle che hanno un background migratorio. Siamo arrivati al momento in cui i giovani che sono nati o cresciuti qui, che rappresentano un ponte tra culture e modalità di esprimere e vivere la fede differenti, sono una realtà viva delle nostre chiese. Da evidenziare e potenziare. Poco prima del Covid, i risultati della ricerca portata avanti dalla Sezione “Integrazione” e culminata nella pubblicazione I giovani evangelici e l’immigrazione. Una generazione interculturale, avrebbero dovuto stimolare una riflessione all’interno delle comunità e delle organizzazioni giovanili. La pandemia purtroppo non lo ha permesso. Questo incontro ci dà la possibilità di riprendere il discorso, di riprendere i contatti con le chiese, i movimenti giovanili. Il World Cafè è un momento privilegiato di incontro e confronto tra giovani di chiese diverse sia da un punto di vista denominazionale che da un punto di vista della tipologia di chiese di appartenenza: sono giovani che frequentano chiese multiculturali, interculturali o formate solo da persone con un background migratorio. È importante sottolineare che non sarà soltanto un incontro per i giovani figli dell’immigrazione, ma per tutti e tutte le giovani delle nostre chiese».

– Come si articolerà l’evento?
«Gli arrivi sono previsti nel pomeriggio del giovedì 7 e le attività inizieranno prima della cena. La mattina dell’8 sarà interamente dedicata ai tavoli tematici, seguendo la metodologia dei World Cafè: ogni tavolo avrà un tema e un referente terrà traccia della discussione su un cartellone. I partecipanti, divisi in piccoli gruppi, dovranno sostare in tutti i tavoli, discutere e tenere in considerazione ciò che è stato detto dai gruppi precedenti. I rappresentanti dei gruppi poi presenteranno una sintesi dei temi in plenaria. L’evento si concluderà con una visita guidata per Roma che inizierà nella pausa pranzo. I giovani e le giovani sono caldamente invitati a partecipare anche al convegno che inizierà nel pomeriggio dell’8 e si concluderà il 10 mattina con il culto nella chiesa metodista di via XX Settembre». 

– Quali sono le sfide? Che cosa ci si aspetta da questo incontro?
«A fronte di una questione giovanile dove l’enfasi è spesso posta sul dato negativo della mancanza di giovani nella comunità, con questo incontro vogliamo cambiare lo sguardo: valorizzando le presenze giovanili nelle chiese e, soprattutto, vogliamo interrogarci con loro sulla chiesa oggi, sul loro coinvolgimento, sulle sfide che affrontano i giovani protestanti nella chiesa e nella società. Il Covid non ha solo bloccato le attività della chiesa e, dunque, anche le attività giovanili ma, in qualche modo, ha cambiato le abitudini delle persone e il loro rapporto con la chiesa. Le organizzazioni giovanili non ne sono escluse. Il World Cafè – così come il convegno successivo – saranno momenti privilegiati di riflessione e di proposte. Per quanto riguarda il World Cafè, i risultati dei gruppi di lavoro, laddove utili, verranno trasformati in policy o raccomandazioni da condividere con i partecipanti al convegno e far circolare nelle chiese».