Corridoi umanitari, un nuovo arrivo ieri dal Libano
Sono atterrati a Fiumicino, con un volo proveniente da Beirut, 46 rifugiati e rifugiate siriani, tra cui 13 minori. Saranno accolti in varie regioni italiane
Sono atterrati ieri mattina 25 ottobre a Fiumicino, con un volo proveniente da Beirut, 46 rifugiati e rifugiate siriani, tra cui 13 minori, che hanno vissuto a lungo nei campi profughi della regione dell’Akkar, nella Valle della Bekaa e in alloggi precari alla periferia di Beirut.
Il loro arrivo in Italia – in un momento difficilissimo per il Libano a causa del vicino conflitto israelo-palestinese – è stato reso possibile grazie ai Corridoi Umanitari promossi da Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese evangeliche in Italia e Tavola valdese, in accordo coi Ministeri dell’Interno e degli Esteri, che dal febbraio 2016 hanno portato in salvo in Italia, solo da questo paese, 2.700 persone. Complessivamente in Europa con i corridoi umanitari sono giunti oltre 6.500 rifugiati.
I nuclei familiari giunti questa mattina saranno accolti in 7 regioni italiane (Lazio, Sicilia, Calabria, Piemonte, Veneto, Campania, Toscana), per quanto riguarda le chiese evangeliche grazie all’accoglienza della Diaconia valdese, in parte grazie ai loro parenti, giunti in precedenza coi corridoi Umanitari, in parte in case messe a disposizione da famiglie italiane, chiese e associazioni. Queste ultime li accompagneranno nel percorso di integrazione, grazie all’apprendimento della lingua italiana e, una volta ottenuto lo status di rifugiato, all’inserimento nel mondo lavorativo.
I corridoi umanitari, interamente autofinanziati – per le chiese protestanti in larga parte grazie al contributo dell’Otto per mille della chiesa valdese – , sono un’iniziativa della società civile che rivela quanto sia possibile coniugare la salvezza dai viaggi in mare – e quindi dai trafficanti di esseri umani – con l’accoglienza e l’integrazione. Una best practice riconosciuta a livello internazionale che può diventare un modello per tutta l’Unione Europea. In questo tempo, segnato dal moltiplicarsi delle guerre, sono una risposta concreta per persone e famiglie vulnerabili, che hanno il diritto di essere protette e a cui va offerto vita e speranza per il futuro.
Immagine di Francesco Piobbichi