Terremoto Pnrr

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in pericolo in Città Metropolitana di Torino

Si abbatte sui territori che un tempo formavano la Provincia di Torino la scure della rinegoziazione del Pnrrvoluta dal Governo, con il Piano Fitto-Meloni. Sono 15,9 i miliardi di euro tagliati, 6 miliardi di interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni, 3 miliardi e 300 milioni di investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale; 1 miliardo e 287 milioni euro destinati alle misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrologico.

Il Piemonte risulta essere tra le Regioni più penalizzate , con oltre 2 miliardi e 100 milioni di euro di definanziamenti. 230 milioni per quanto riguarda la Città Metropolitana sono stati stralciati. Scendendo ancora nel particolare i progetti che rischiano nel Pinerolese secondo una nota di Daniele Valle e Monica Canalis (consiglieri regionali Pd) sono diversi. «Prendendo in considerazione i Comuni di Pinerolo, Rivalta, Orbassano, Torre Pellice, Pragelato e Cumiana , il definanziamento verrebbe a interessare ben 49 progetti per un importo complessivo di 57 milioni di euro. Tra i più significativi interventi a rischio a Pinerolo c’è la rigenerazione e rifunzionalizzazione del complesso San Giuseppe-ex Casa del Fanciullo, potenziando l’offerta di housing sociale per un importo di 13.800.000 euro e la riqualificazione e efficientamento energetico del fabbricato di via Luciano e creazione di un “quartiere di prossimità” 7.620.000 (euro); fra Rivalta e Orbassano saltano tre progetti per circa 13 milioni di euro; a Torre Pellice tocca al progetto di sviluppo e potenziamento del polo culturale di Torre Pellice (Cinema Trento, viale Mazzini, viale XXV Aprile, Piazza Muston, Giardini di Piazza Muston) (3.400.000 euro); a Pragelato non si farà la sistemazione della frana in località Duc (760.000euro) e in fine a Cumiana rischiano i lavori di manutenzione straordinaria delle strade comunali (strade Costa, Franchini e Paschero) (100.000 euro)». 

Ovviamente grande è la preoccupazione dei primi cittadini toccati direttamente da queste novità: abbiamo raggiunto il Sindaco di Torre Pellice Marco Cogno . «C’è ovviamente una grande preoccupazione. La manovra è chiaramente politica ma vengono penalizzati anche molti Comuni a guida centro-destra. Non discuto sul fatto che il Pnrr si possa ridiscutere ma questo non deve andare a intaccare i Comuni virtuosi. Abbiamo fatto i salti mortali per preparare nei tempi strettissimi progetti e documentazioni, come richiesto da questo Governo, per non perdere il treno di questi importanti finanziamenti, e ora ci dicono che i fondi non ci sono più! È vero che stanno arrivando le prime rassicurazioni sul fatto che i fondi verranno trovati fra le pieghe del bilancio delle Stato ma stiamo parlando di interventi sostanziosi e le preoccupazioni rimangono». Il problema ha però un altro risvolto. Ormai molti cantieri sono partiti o sono in fase di avviamento. «Abbiamo già dato gli appalti, le ditte hanno già ricevuto degli anticipi, abbiamo già speso soldi per studi di fattibilità e progettazione (e questo vale per tutti i Comuni che hanno rispettato i tempi previsti): se dovessero saltare i finanziamenti avremmo anche da sostenere diverse cause legali e penali» conclude Cogno. 

Interviene infine la consigliera regionale Monica Canalis: «In particolare, la riqualificazione del complesso San Giuseppe-ex casa del fanciullo di Pinerolo, il castello degli Orsini di Rivalta e il cinema Trento di Torre Pellice hanno non solo un valore urbanistico, ma anche culturale e sociale così come la frana del Duc a Pragelato e il rifacimento delle strade delle borgate di Cumiana hanno un rilievo non solo per il decoro, ma anche per la prevenzione del dissesto idrogeologico. Forse da Roma non si stanno rendendo conto dell’impatto territoriale di questi tagli». 

Una situazione estremamente delicata che colpisce le aree marginali e periferiche, che avrebbero dovuto avere, grazie al Pnrr, una nuova vita.