Il Consiglio ecumenico delle chiese in visita in Armenia
Da oggi fino al 22 settembre una ampia delegazione del Cec cercherà di accendere i riflessioni su una drammatica crisi dimenticata
Una delegazione del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) è in visita presso la Chiesa apostolica armena da oggi18 fino al 22 settembre. La visita prevederà un’udienza con Karekin II, patriarca e catholicos di tutti gli Armeni.
La delegazione discuterà della situazione attuale del Corridoio Lachin, la strada principale che collega la regione all’Armenia, che è bloccato da più di nove mesi, colpendo gravemente le condizioni di vita di 120.000 persone, compresi i bambini. La crisi umanitaria continua ad aggravarsi nell’enclave bloccata del Nagorno-Karabakh (Artsakh).
«Data la terribile situazione nel Nagorno-Karabakh e la continua lotta per far arrivare gli aiuti umanitari, il comitato centrale del Cec ha chiesto al segretario generale di guidare una delegazione in questa parte tormentata del mondo. La nostra visita ha lo scopo di esprimere la solidarietà della comunità globale, studiare la situazione, stabilire i fatti e considerare con i leader e le realtà locali cosa può fare il Consiglio ecumenico per affrontare la situazione. Chiediamo alle nostre chiese membro e ad altri di pregare per la situazione nel Nagorno-Karabakh».
Durante la visita della delegazione al monastero armeno di Noravank, risalente al XIII secolo, si terrà una preghiera per la pace nella regione.
Gli incontri che si terranno nella capitale armena Yerevan e altrove includeranno funzionari statali, organizzazioni della società civile, la missione di monitoraggio civile dell’Unione europea e altri attori.
Il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese, il pastore Jerry Pillay, sarà accompagnato dall’arcivescovo Vicken Aykazian, vice moderatore del comitato centrale del Cec, dalla pastora. Rita Famos, presidente della Chiesa protestante svizzera, da Carla Khijoyan, dirigente del programma Cec per il Medio Oriente, da Peter Prove, direttore della Commissione delle Chiese per gli affari internazionali del Cec e da Ani Ghazaryan Drissi, dirigente del programma del Cec per la Commissione Fede e Costituzione del Consiglio ecumenico.