Pronto a partire il nuovo ufficio ecumenico a Roma
Fortemente voluto da Chiesa valdese e Comunione mondiale delle chiese riformate, dialogherà con i tanti attori ecumenici e interreligiosi presenti nella capitale
La presenza delle chiese riformate a Roma viene rafforzata attraverso la nomina di Tara Curlewis ad un doppio incarico.
Curlewis, una pastora ordinata nella Uniting Church in Australia, ricoprirà due ruoli: come nuovo ministro di culto della St. Andrew’s Church of Scotland – Chiesa di Sant’Andrea della Chiesa di Scozia – e come referente del nuovo ufficio ecumenico per la Comunione mondiale delle chiese riformate (Wcrc).
Un ufficio che come ci raccontava il pastore valdese Claudio Pasquet, membro del Comitato esecutivo della Comunione mondiale delle chiese riformate, «avrà il compito di mantenere il collegamento tra le chiese riformate e i loro partner ecumenici a Roma e di presentare le iniziative riformate più significative alla comunità ecumenica della città. Senza naturalmente dimenticare l’impegno a favore della pace e della giustizia. L’Ufficio, che avrà a disposizione una figura stipendiata dalla Chiesa di Scozia, organizzerà i suoi eventi a Roma, in particolare, presso la Chiesa valdese di piazza Cavour, la Facoltà valdese di teologia e la St. Andrew’s Church of Scotland. Esso avrà sede presso gli uffici della Tavola valdese, la quale metterà a disposizione degli spazi adeguati. Un comitato consultivo sovrintenderà al lavoro dell’Ufficio e sarà composto da sette persone: tre nominate dalla Comunione mondiale di chiese riformate, due dalla Chiesa di Scozia e due dalla Tavola valdese. Le riunioni avverranno sempre in forma digitale per ovvie ragioni economiche… L’idea è di collaborare con altri partner ecumenici quali la Federazione delle chiese evangeliche in Italia, il Consiglio metodista mondiale e il Centro anglicano di Roma. Naturalmente lavoreremo a stretto contatto anche con il Vaticano, in particolare con la Segreteria di Stato, il Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani e quello per il dialogo interreligioso».
Curlewis è pronta al nuovo incarico: «Non vedevo l’ora di accettare una chiamata che affonda le sue radici in una congregazione internazionale e multiculturale e sono molto felice di esercitare il ministero in un ambiente ecumenico entusiasmante».
Curlewis ha aggiunto che l’ecumenismo «è nel mio DNA» e che le chiese «danno il meglio di sé quando le loro voci si uniscono per sostenere insieme preoccupazioni condivise».
Il ruolo di Ufficiale ecumenico riformato la vedrà sviluppare il dialogo, l’impegno e l’azione congiunta per la pace e la giustizia con i partner ecumenici e dare slancio alle iniziative riformate nel contesto ecumenico.
Curlewis fungerà da collegamento per sostenere la cooperazione tra la Wcrc e le sue chiese membro, la Chiesa valdese e la Chiesa di Scozia con la Chiesa cattolica romana, in particolare con il Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani e il Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso. Fra i suoi compiti anche il sostegno all’impegno della congregazione nel partecipare attivamente all’interno della più ampia comunità ecumenica di Roma, a impegnarsi con il lavoro di Churches Together in Rome e a rafforzare la collaborazione con Mediterranean Hope, il programma per rifugiati e migranti della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia.
«Ci auguriamo che il nuovo ufficio sviluppi la cooperazione delle Chiese membro del Wcrc con la Chiesa cattolica romana e la più ampia comunione ecumenica a Roma», ha affermato Hanns Lessing, segretario generale ad interim della Wcrc nell’ambito del segretariato generale collegiale. «Ringraziamo la Chiesa di Scozia e la congregazione di St. Andrew a Roma per il loro sostegno e speriamo in una buona collaborazione in futuro».
Curlewis coopererà anche con la Comunità delle Chiese protestanti in Europa, la Conferenza delle Chiese europee e il Consiglio ecumenico delle Chiese.
«La cooperazione con la Comunione mondiale di chiese riformate e la Chiesa valdese nella nomina di un funzionario ecumenico riformato è un passo significativo per la Chiesa di Scozia e per il movimento riformato più ampio», ha affermato Ian Alexander, che guida i partenariati internazionali per la Chiesa di Scozia.
«Tara Curlewis porta in questo ruolo una storia di impegno e azione all’interno della Uniting Church of Australia e del Consiglio Nazionale delle Chiese d’Australia nella costruzione di rapporti con organismi ecumenici internazionali», ha aggiunto.
La Chiesa di St. Andrew è stata fondata a Roma 161 anni fa.
Curlewis fungerà anche da ambasciatrice per la Chiesa di Scozia, dialogando con gli ambasciatori britannico e australiano presso la Santa Sede e altri membri del corpo diplomatico.
Si prevede che assumerà l’incarico a novembre.
Curlewis è stato ordinata nel 1994 pastora della Uniting Church in Australia, una chiesa sorella della Chiesa di Scozia e membro della Wcrc. Ha servito congregazioni in località rurali e urbane nel Nuovo Galles del Sud (NSW) ed è stata presidente del Consiglio ecumenico del NSW e anche segretaria generale del Consiglio nazionale delle chiese in Australia.
La Comunione mondiale di chiese riformate riunisce circa ottanta milioni di cristiani riformati presenti in numerosi paesi del mondo, uniti nell’azione a favore dell’unità della Chiesa, dei diritti umani, della giustizia economica. Le chiese membro sono chiese congregazionaliste, presbiteriane, riformate ed unite. È nata a Grand Rapids, Stati Uniti d’America, nel giugno 2010, dalla fusione tra l’Alleanza delle Chiese Riformate (di cui la Chiesa valdese fu membro fondatore) e il Consiglio Ecumenico Riformato.