Dio non abbandona i suoi figli e le sue figlie

Un giorno una parola – commento a Giovanni 14, 18

Ascolta la meditazione:

L’anima mia è abbattuta in me; perciò io ripenso a te

Salmo 42, 6

Non vi lascerò orfani; tornerò da voi

Giovanni 14, 18

Questo versetto è inserito in un lungo discorso di addio di Gesù ai discepoli che serve a fornire loro la “traiettoria” di ciò che sta per accadere. I discepoli assisteranno alla passione, alla crocefissione, alla risurrezione e all’ascensione del maestro; per loro saranno eventi sconvolgenti, difficili da vivere e difficili da interpretare, per questo, Gesù vuole assicurarsi che i discepoli, al momento opportuno, sappiano riconoscerli e comprenderli. Inoltre, il contesto di questo versetto introduce lo Spirito Santo come Consolatore.

Gesù non si limita quindi ad affrontare gli avvenimenti che lo riguarderanno nell’immediato futuro, ma va oltre ed include anche ciò che lui stesso, insieme al Padre, hanno preparato per i discepoli dopo il suo allontanamento. L’intento sembra essere di suggerire che tutto ciò che è accaduto e tutto ciò che sta per accadere è parte di un progetto e che questo progetto ha ancora un futuro. Come per dire: “Ricordatevelo quando sembrerà che tutto sia compromesso, fallito, finito”.

Nel piano di salvezza di Dio esiste un prima della risurrezione, ma anche un dopo la risurrezione. Il piano di Dio non si è concluso il giorno di Pasqua. Per questo i discepoli non rimarranno orfani.
L’assicurazione di Gesù ai discepoli appartiene al linguaggio familiare. Orfani sono quelli senza genitori. Nel prologo, Giovanni dice: «ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome» (cap. 1, 12). Chi crede in Gesù è figlio di Dio e Dio è un Dio dei vivi e non dei morti. Gesù, benché assente, tornerà e quindi i discepoli non diventano orfani. Nel frattempo, lo Spirito Santo ci consola dell’assenza di Gesù nella carne, facendoci sentire la sua presenza, la sua guida, il suo aiuto.
Se uno vuole sapere come sarà la vita con il Consolatore non deve fare altro che rileggersi il vangelo. La vita con lo Spirito Santo sarà come la vita con Gesù. Chi oggi pensa che l’esperienza dei discepoli di Gesù sia irripetibile, si sbaglia. Ciò che Gesù ci promette è esattamente la continuazione di quella esperienza: “Ricordatevelo quando vi sentirete abbandonati, senza una guida e soli, sole”.

Il punto su cui rimanere fermi è: Gesù è presente nella mia vita, Egli mi guida nella verità e so con certezza che, come figlio, figlia di Dio, Egli non mi abbandonerà mai. Amen.