Il Presidente Mattarella giovedì 31 agosto a Torre Pellice

Il Comune e la Tavola Valdese accolgono Mattarella: «Il sogno europeista è nato qui. Una sfida da completare»

Giovedì 31 agosto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella inaugurerà a Torre Pellice una targa per ricordare la figura di Altiero Spinelli, che nella località fu ospite della famiglia del valdese Mario Alberto Rollier, membro del Partito d’Azione, figura centrale nella diffusione dell’idea dell’europeismo. Sarà anche un’occasione per rendere omaggio a una «prima volta» molto significativa: il primo discorso di Altiero Spinelli come leader del Movimento federalista europeo.

La targa sarà inaugurata nella mattina di giovedì 31 agosto a Torre Pellice alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con una giornata divisa in due momenti distinti: uno coinvolgerà le Istituzioni civili locali e uno sarà dedicato alla Chiesa valdese. Nel pomeriggio si proseguirà con un convegno storico promosso dal Comune e dalla Fondazione Centro culturale valdese, dal titolo «Il sogno europeista è nato qui. Una sfida da completare» al Teatro del Forte alle 15: «Il sogno europeista è nato qui. Una sfida da completare» dalle ore 15 alle 18, ingresso libero. 

Il convegno (che sarà trasmesso in diretta streaming sui canali social della Fondazione centro culturale valdese e di Radio Beckwith evangelica) ha ricevuto il patrocinio della Commissione europea ed è organizzato dalla Fondazione Centro culturale valdese e dal Comune di Torre Pellice e intende approfondire da un lato l’idea di Europa nelle culture del continente, dall’altro il contributo di Altiero Spinelli (1907-1986) alla costruzione dell’Europa, e infine guardare al futuro del federalismo europeo.

«Un percorso – si legge nel comunicato stampa ufficiale – , quello che verrà affrontato, che attraverserà ottant’anni di vita dell’Europa partendo dal Manifesto di Ventotene presentato da Spinelli nel 1943 in un suo discorso pubblico tenuto proprio a Torre Pellice a pochi giorni dalla fine del suo confino voluto dai fascisti. Nel convegno si affronterà il tema da un punto di vista storico, politico e sociale approfondendo la figura di Spinelli, ma anche il “sentimento dell’Europa nel tempo” e i contenuti e l’attualità delle idee federaliste con riguardo per esempio ai rapporti dell’Europa con i territori nazionali e locali e

alle tematiche della migrazione. L’incontro si chiuderà guardando al futuro dell’Europa e all’eredità

di Altiero Spinelli». 

Dopo i saluti istituzionali della Moderatora della Tavola valdese Alessandra Trotta e del sindaco di Torre Pellice Marco Cogno, ad intervenire vsaranno: Bruna Peyrot (Presidente Fondazione Centro culturale valdese), Piero Graglia (Università di Milano), Filippo Giordano (Università di Torino), Stefano Dell’Acqua (Università di Pavia), l’on. Valdo Spini, Libero Ciuffreda (Presidente del Centro regionale piemontese del Movimento federalista europeo, e membro del Consiglio della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia), Maurizia Allisio (Vicesindaca del

Comune di Torre Pellice), Luisa Trumellini (Segretaria nazionale Movimento federalista europeo), Pier Virgilio Dastoli (Presidente Movimento europeo Italia e già assistente di Altiero Spinelli).

Modererà l’incontro Davide Rosso, Direttore Fondazione Centro Culturale Valdese.

Scheda Spinelli. A cura del Centro culturale valdese

«Altiero Spinelli (1907-1986) – Politico e scrittore, trascorse la prima infanzia in Brasile (Campinas), dove il padre era viceconsole del Regno d’Italia, la giovinezza a Roma, fra due quartieri, il più agiato Prati dove abitava e il più popolare Trionfale che frequentava. 

Laureatosi in legge, si iscrisse al Partito comunista nel 1924, anno dell’assassinio di Giacomo Matteotti e diresse

la cellula clandestina del Trionfale. Condannato dal Tribunale Speciale nel 1927 come oppositore politico, scontò dieci anni di carcere e sei di confino fra le isole di Ponza e Ventotene. Qui incontrò Eugenio Colorni ed Ernesto Rossi che erano fra «coloro che cercavano». Da questa amicizia nacque il documento Per un’Europa libera e unita. Progetto di Manifesto, più noto come Manifesto di

Ventotene. In quest’isola avviene la «mia grande mutazione», scrive ancora Spinelli nella sua autobiografia. Dal «collettivismo totale» di ispirazione comunista considerato inefficace per mettere in pratica le libertà civili di una convivenza, egli individua «la soluzione federalista» di ispirazione socialista «con istituzioni in cui si formino uomini desiderosi ed interessati a svilupparle, come

garanzia della loro libertà e come strumento per la loro ascesa a forme più alte di vita individuale e collettiva” (Manifesto, 1941)».

Spinelli, espulso nel 1937 dal Pci, dal 1948 al 1962 è stato segretario generale del Movimento federalista Europeo, fondato a Milano il 27 e 28 agosto 1943 in casa di Mario Alberto Rollier, chimico valdese, dirigente politico di Giustizia e Libertà. Erano presenti, fra gli altri, oltre a Rossi e Colorni: Manlio Rossi Doria, Vittorio Foa, Giorgio Braccialarghe e Ursula Hirshmann, antifascista

tedesca che diventerà la sua inseparabile compagna di vita. Nel 1965 ha fondato l’Istituto Affari Internazionali, diretto fino al 1970, quando divenne membro della Commissione esecutiva della Comunità Europea.

Nella casa milanese di Rollier, infatti, tra il 26 e il 28 agosto del 1943, si svolse la riunione di fondazione della sezione italiana del Movimento federalista europeo, presente anche Spinelli. Lo stesso Spinelli sarà poi ospite di Rollier, pochi giorni dopo, a Torre Pellice dove pronunciò, ottant’anni fa, quel primo storico discorso.

«Utopia concreta – ricordano il Comune di Torre Pellice e la Tavola valdese – e progetto ancora da completare, quindi, l’idea di un’Europa federalista ha sì vissuto un momento chiave con il Manifesto di Ventotene (scritto nel 1941 da Ernesto Rossi e da Spinelli), ma ha avuto un passaggio fondamentale anche a Torre Pellice. 

Pochi mesi dopo, il 19 dicembre del 1943, ritroviamo Rollier a Chivasso, dove un gruppo misto di antifascisti valdostani e di rappresentanti delle valli valdesi si riunì per redigere la cosiddetta Dichiarazione di Chivasso. Vi si rivendicava un federalismo che riconoscesse le piccole autonomie culturali e linguistiche quali espressioni di libertà a fronte di una visione autoritaria e centralista dello Stato. Lo stesso gruppo valdese che ispirò questo documento ebbe un ruolo importante nell’organizzare le «Giornate teologiche del Ciabàs» (1°-2 settembre 1945) il cui tema era, appunto, «Ecumenismo cristiano e federalismo europeo».

(Foto archivio: Quirinale.it)