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L’8 marzo con quattro donne di scienza

L’8 marzo alle ore 17,45 si terrà a Torino lo spettacolo “La forza nascosta. Scienziate nella Fisica e nella Storia”, in presenza nell’Aula Magna del Politecnico. 

L’evento organizzato dal Politecnico e dal suo Comitato unico di garanzia (Cug), promosso e sostenuto anche dal Cug dell’Università di Torino, porta in scena «una visuale sulla Fisica del ’900, attraverso gli occhi di quattro scienziate che ne sono state protagoniste», si legge sul sito della Facoltà.

Lo spettacolo sarà preceduto dal saluto del Rettore del Politecnico Guido Saracco e da una breve presentazione da parte delle ideatrici. Sul palco l’attrice Elena Ruzza sarà accompagnata dalla soprano Fé Avouglan e dal pianista Diego Mingolla, con la regia di Gabriella Bordin.

La Forza Nascosta, «nasce – si legge ancora – da un’interazione che, come una vibrazione, ha attraversato un gruppo di ricercatrici Fisiche, Storiche e Teatrali. Lo spettacolo offre una visuale sulla Fisica del ’900 attraverso gli occhi di quattro scienziate che ne sono state protagoniste, anche se hanno ricevuto solo in parte l’attenzione che avrebbero meritato per le loro scoperte e il loro ingegno. Dalle loro storie traspare un tessuto comune dal forte valore intellettuale ed umano, una alchimia tra talento e determinazione, che le ha portate a raggiungere risultati scientifici fondamentali per la comprensione della natura. Dai metodi innovativi per rivelare l’essenza dei processi nucleari agli esperimenti sulle loro simmetrie nascoste, dalla natura sfuggente dei neutrini all’osservazione di galassie lontane. La loro vita si è intrecciata ai cambiamenti sociali e storici vissuti con coraggio ed entusiasmo da ognuna di loro, in un quadro internazionale caratterizzato da grandi sconvolgimenti».

Con lo spettacolo si potranno dunque incontrare Marietta Blau (fisica di origini ebraiche), Chien-Shiung Wu (fisica cinese e attivista per i diritti delle donne), Milla Baldo Ceoline (fisica e accademica italiana scomparsa nel 2011. Anni fa riassunse in una battuta la sua visione del progresso della fisica, citando un passo di Kleist: «Se tutti gli uomini avessero vetri verdi al posto degli occhi, dovrebbero giudicare che gli oggetti che vedono sono verdi: e mai sarebbero in grado di decidere se il loro occhio mostra loro le cose come sono e se non vi aggiunga piuttosto qualcosa che appartiene non a loro ma all’occhio». E concluse dicendo che pensava «che noi vediamo il mondo fisico da una certa prospettiva. Questa prospettiva parziale, come dimostra il progresso della fisica, rimane sempre un buon punto di partenza, una buona approssimazione in quel contesto, a quel livello, anche se la nostra visuale via via muta e si allarga, se le “tonalità” e i “colori” si moltiplicano»), Vera Cooper Rubin (la statunitense con madre di origini ucraine che scoprì la materia oscura), quattro donne che hanno amato la scienza, quattro come, si legge ancora, «le forze della Natura: la forza di Gravità, Elettromagnetica, Debole e Forte. Ma c’è un’altra forza, nascosta. Lo spettacolo è un ottimo pretesto per riaccendere in ciascuno spettatore, uomo o donna, giovane o meno, il desiderio di cercare e riconoscere i semi di quella Forza Nascosta, che spinge ad amare la Scienza, luogo di rispetto e di civile convivenza».