Terremoto a Taiwan. Lavorare in sinergia per la ricostruzione

Sull’isola, dove i soccorsi buddisti in caso di calamità sono importanti, in prima linea anche le organizzazioni cristiani che in particolare si prendono cura di bambini e famiglie

 

Quando un terremoto di magnitudo 7,4 ha colpito il 3 aprile scorso la costa orientale di Taiwan, l’organizzazione World Vision ha immediatamente messo in atto i protocolli di soccorso in caso di catastrofe, riunendo la squadra di emergenza e contattando i funzionari del governo locale per coordinare i soccorsi nei centri di evacuazione. Gli assistenti sociali di World Vision hanno anche iniziato a contattare i 3.000 bambini assistiti e le loro famiglie nell’epicentro di Hualien per assicurarsi che fossero al sicuro e scoprire se avessero bisogno di aiuto.

 

Il terremoto della scorsa settimana è stato il peggiore che abbia colpito Taiwan negli ultimi 25 anni, danneggiando edifici e provocando frane. Le immagini di Hualien, una città sulla costa orientale del paese, mostravano un edificio in mattoni rossi inclinato con un angolo di 45 gradi dopo il crollo del primo piano. Grandi rocce sono cadute lungo i fianchi delle montagne e hanno bloccato le strade verso la destinazione turistica di Taroko Gorge, intrappolando le persone in un hotel.

 

Eppure, Hualien ha subito danni sorprendentemente limitati per un terremoto di tale portata. Il bilancio fino a lunedì 8 aprile è di 13 persone decedute, delle quali solo una è rimasta uccisa a causa di danni all’edificio. La maggior parte degli altri sono stati colpiti dalla caduta di massi. Dieci persone risultano ancora disperse e più di 1.000 sono rimaste ferite.

La bassa perdita di vite umane è attribuita alla preparazione sismica di Taiwan, poiché il governo ha migliorato e rafforzato le norme edilizie dopo che un mortale terremoto nel 1999 uccise 2.400 persone. L’educazione pubblica sui terremoti è diffusa e i gruppi di soccorso in caso di calamità sono ben addestrati e rispondono rapidamente.

 

La Buddista Tzu Chi Charity Foundation, una delle più grandi organizzazioni filantropiche di Taiwan, ha affermato di aver allestito un centro servizi entro 30 minuti dal terremoto per distribuire coperte e aiuti finanziari di emergenza.

 

Sebbene i cristiani costituiscano meno del 5% della popolazione, i gruppi umanitari cristiani tra cui World Vision Taiwan, Mustard Seed Mission e 1919 Food Bank hanno un’influenza enorme sui soccorsi in caso di calamità. Ciascun gruppo ha il proprio ambito di azione e lavora fianco a fianco per prendersi cura delle vittime. Gruppi come Tzu Chi e la Croce Rossa di Taiwan, ad esempio, sono specializzati nel salvataggio e nel soccorso immediato, mentre i gruppi cristiani sono più concentrati sulla cura dei bambini e delle famiglie nelle aree colpite, sulla gestione del trauma emotivo del terremoto e sul raggiungimento dei villaggi indigeni dove esistono da tempo delle relazioni.

 

Attraverso questa collaborazione, «gli sfollati hanno un posto dove stare e noi che apparteniamo a gruppi cristiani possiamo accompagnarli e pregare», ha affermato Jeffrey Lee, amministratore delegato di Mustard Seed Mission. «Il nostro ruolo in questo periodo successivo al terremoto è cercare la stabilità emotiva dei bambini e degli anziani».

 

Dopo il terremoto, il personale della filiale di Hualien di 1919 Food Bank, che fa parte della Chinese Christian Relief Association, si è recato nella zona più colpita e si è messo in contatto con i referenti governativi. In particolare, hanno contribuito a creare centri di evacuazione in una scuola, in un parco e in una palestra.

 

Tzu Chi, che ha sede a Hualien, ha rapidamente portato letti temporanei e allestito tende a quattro pareti senza tetto per garantire la privacy degli sfollati. L’organizzazione ha avuto l’idea di queste barriere per la privacy dopo che un terremoto di magnitudo 6.2 colpì Hualien nel 2018, uccidendo 17 persone. La Croce Rossa ha fornito invece tende, cibo, acqua e altri beni di prima necessità.

 

Grazie alla loro esperienza nella gestione di un banco alimentare, 1919 Food Bank ha raccolto e distribuito cibo e acqua, e attrezzando la cucina mobile ha potuto preparare cibo per i feriti e i soccorritori in prima linea. Samuel Chang, direttore dell’organizzazione, ha detto che il personale è intervenuto ovunque fosse necessario: sono stati forniti anche powerbank a chi aveva bisogno di caricare i cellulari, mentre altri hanno confortato le persone che arrivavano spaventate e sconvolte.

 

Nei rifugi, World Vision ha allestito centri di assistenza per bambini, dove il personale si è impegnato a calmare i bambini traumatizzati attraverso attività come il canto e il disegno, ha detto Carissa Wang, direttrice della comunicazione. Hanno anche vigilato sui bambini mentre i genitori tornavano per fare le valigie nelle case ritenute non sicure.

 

Mustard Seed Mission, invece, ha messo a disposizione un suo centro di formazione professionale a Hualien, per ospitare gli sfollati che necessitano di cure specialistiche – ad esempio, gli anziani o le famiglie con bambini piccoli – e per i quali il dormitorio del centro è più confortevole di un auditorium scolastico.

Altro focus di Mustard Seed, fondato dalla missionaria americana Lillian Dickson dopo la Seconda guerra mondiale, è il lavoro con gli indigeni di Taiwan, che spesso vivono in remote aree montuose.

 

Dopo il terremoto di Hualien, le frane lungo le strade tortuose di montagna hanno bloccato l’accesso ad alcuni di questi villaggi indigeni. Poiché Mustard Seed collabora con alcune chiese della zona, gli operatori sono stati in grado di scoprire rapidamente dove erano localizzati i maggiori bisogni a cui rispondere.

A lungo termine, i gruppi cristiani daranno priorità alla salute emotiva e mentale delle persone colpite dal terremoto. Molti, infatti, vivono nella paura del prossimo terremoto. «Anche per i non credenti, la preghiera e la consulenza professionale possono calmare le emozioni dopo un trauma», ha detto Jeffrey Lee di Mustard Seed. «Speriamo di provvedere non solo ai loro bisogni fisici ma anche alla loro stabilità psicologica».