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Premio Farel, tre giorni di cinema ecumenico a Neuchâtel

4 premi e una menzione speciale. Si è concluso ieri a Neuchâtel in Svizzera il festival internazionale di film a tematica religiosa intitolato a Guillaume Farel, il riformatore di origine francese coevo di Giovanni Calvino.

A vincere il premio principale della giuria nella sezione dei medio metraggi è stato il film “Le balayeur à la rose”, lo spazzatore con la rosa, che racconta la storia di Michel Simonet, laureato in teologia, che ha scelto di vivere in strada, a contatto con le persone e per questo da 30 anni pulisce le vie di Friburgo girando con il suo carretto ornato con una rosa divenuta leggendaria, simbolo della resistenza contro la sporcizia, la bruttezza del mondo. Padre di sette figli e appassionato di letteratura Simonet nel giugno 2015 ha pubblicato il libro “Una rosa e una scopa”, divenuto piccolo fenomeno editoriale con oltre 16 mila copie vendute nella Svizzera francese e ora tradotto anche in tedesco.

Fra i lungo metraggi il premio è andato invece al film belga “Cuori in esilio”, documentario su una coppia di armeni che tentano di trasmettere l’arte del canto liturgico del proprio paese, quasi totalmente scomparso dopo il genocidio che il popolo armeno ha patito a partire dal 1915.

Fra i corto metraggi il vincitore è risultato “Gli spiriti di Patrasso”, mentre nella neonata categoria riservata alle fiction il premio principale è andato ad un lavoro canadese, “La strategia divina”, ironico lavoro sulle strategie di marketing utilizzate per riempire le panche vuote di una chiesa di paese.

Creato nel 1967 dalle Chiese riformate della Svizzera romanza, il premio Farel si svolge ogni due anni e dal 1973 ha assunto il carattere ecumenico con cui è noto oggi. Viene organizzato dal dipartimento dei Media delle chiese riformate romanze, dal centro cattolico di radio e televisione della Svizzera romanza, dalla città di Neuchâtel.

Foto Di MartoufOpera propria, CC0, Collegamento