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Piano urgente di salvezza per i colleghi giornalisti afghani

Oltre quaranta giornalisti italiani (ma il numero cresce di ora in ora) hanno scritto ai vertici dello Stato per chiedere un piano di messa in sicurezza per 150 giornalisti afghani braccati dai talebani. Giungono notizie secondo cui la più popolare giornalista di ToloNews, Beheshta Arghand, 24 anni è dovuta scappare per le sue domande che hanno dato fastidio ai talebani, mentre altri giornalisti sono stati picchiati o ricercati.

L’appello indirizzato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al presidente del Consiglio Mario Draghi, e al Ministro degli esteri Luigi di Maio, inizia così: «Siamo giornalisti italiani. La maggior parte di noi ha seguito guerre e repressioni in tutto il mondo. Ci sentiamo ora in obbligo di rispondere all’appello disperato dei colleghi afghani con ToloNews, il cui link abbiamo messo in calce a questo messaggio».

I firmatari denunciano che ben centocinquanta reporter afghani chiedono protezione e aiuto perché sono sicuri obiettivi dei talebani. «Sono tanti i colleghi assassinati in Afghanistan, anche francesi e tedeschi, 15 afghani solo nell’ultimo anno e mezzo e tante giornaliste come Malalai Maiwand a Jalalabad. Scrive il collega Ahmad Navid Kawosh: “I Paesi del mondo devono ascoltare la nostra voce e salvare le nostre vite e quelle delle nostre famiglie. I giornalisti afghani hanno lavorato instancabilmente negli ultimi due decenni per la libertà di parola nel Paese”».

Condividendo profondamente le parole del capo dello Stato Mattarella, che nei giorni scorsi ha richiamato l’Europa a una solidarietà che accoglie, i firmatari dell’appello dichiarano: «Noi non possiamo rimanere a guardare senza tendere la mano. Abbiamo apprezzato lo sforzo umanitario del nostro Governo che ha messo in salvo, con immenso sacrificio, migliaia di cittadini afghani. Ora però chiediamo un piano urgente di salvezza per i nostri colleghi che con le loro famiglie sono braccati dai talebani. Bisogna fare prestissimo, e tutti noi siamo pronti a collaborare».

Tra i firmatari: Carlo Verna, presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti;  Maria Grazia Mazzola, inviata speciale TG1; Peter Gomez, direttore de ilfattoquotidiano.it; Lazzaro Pappagallo, giornalista Rai, Segretario di Stampa Romana; Alberto Negri, corrispondente di guerra ex Il Sole 24 Ore; Nello Scavo, inviato di Avvenire; Mariano Giustino, corrispondente dalla Turchia per Radio Radicale; Sigfrido Ranucci, Conduttore Report Vicedirettore Rai3; Alberto Spampinato, ex quirinalista ANSA, presidente di Ossigeno per l’Informazione; la redazione di AntimafiaDuemila.