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Luigi De Magistris incontra i profughi espulsi dalla struttura di Terzigno

«Siete qui perché voglio esprimere la mia solidarietà alla vostra rete che ha messo in campo un’azione di vicinanza legale, umana e associativa importante, e perché desidero dirvi che l’istituzione napoletana, con tutti i suoi limiti, vi è vicina e si impegna a fare la sua parte anche sul piano giuridico». Con queste parole il primo cittadino di Napoli, Luigi de Magistris, ha accolto ieri pomeriggio nella sala Giunta del Municipio i 18 profughi, che a fine luglio erano stati espulsi dalla struttura di accoglienza «Villa Angela» di Terzigno (Na), e i rappresentanti della rete «Io sono come te accoglimi», di cui fanno parte anche le chiese valdesi, metodista e battista di Napoli.

L’invito del sindaco è arrivato martedì 1 settembre: un segno positivo di attenzione verso una vicenda che, cominciata a fine luglio – i profughi, ritrovatisi in strada senza una dimora, sono stati accolti prima nella saletta della chiesa valdese e metodista del Vomero (Na), poi in due strutture di accoglienza cattoliche a Portici e a Castellammare di Stabia – ha avuto il suo punto di svolta il 13 agosto scorso quando è arrivata la risposta della Prefettura relativa alla richiesta di sospensione del provvedimento con il quale sono state revocate le misure di accoglienza per i 18 migranti espulsi da Villa Angela. Secondo quanto disposto dalla Prefettura: 13 sono stati riammessi nel programma di accoglienza, per i restanti 5, invece, è stato confermato il provvedimento di espulsione in quanto ritenuti colpevoli di aver avuto comportamenti violenti a Villa Angela.

Gianluca Petruzzo, portavoce della rete #iosonocometeaccoglimi, ha avanzato tre proposte al sindaco: fare pressione sulla Prefettura perché riveda il provvedimento dei 5 profughi espulsi dal programma di accoglienza; organizzare in città «una giornata dell’accoglienza», che sarebbe l’occasione per fare sensibilizzazione sul tema e per raccogliere fondi per sostenere il ricorso al Tar per i 5 espulsi (circa 1500 euro); infine, come sta avvenendo già in molti stati della Germania dove stanno esponendo striscioni con le scritte “Refugees welcome”, esporre nello stadio S. Paolo lo striscione «Io sono come te accoglimi», ospitando ad una partita della squadra partenopea i 18 profughi per diffondere un messaggio di accoglienza e solidarietà.

Guarda la Gallery (foto Marta D’Auria)

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De Magistris ha ribadito che sulla questione dell’immigrazione «il Comune di Napoli ha assunto una posizione inconfutabile e sono convinto di interpretare – oltre il mio pensiero e quello della giunta – anche il pensiero della maggioranza dei napoletani. Credo che il lavoro sul territorio sia importante anche per contrastare strumentalizzazioni e letture superficiali».

Sulle proposte avanzate dalla rete, il sindaco ha espresso ampio consenso. Sulla prima, De Magistris ha chiesto di ricevere la documentazione finora prodotta dai legali dei profughi in modo da poter personalmente approfondire l’aspetto giuridico e sostenere la battaglia in sede giudiziaria con la Prefettura che intrattiene con il Comune un tavolo permanente sull’immigrazione. Sulla seconda istanza – che il sindaco ha particolarmente apprezzato – è stata avanzata l’idea di realizzare nel mese di ottobre a piazza del Municipio, che simbolicamente è la piazza del Comune, la giornata dell’accoglienza con interventi di riflessione, testimonianze, a cui far seguire un concerto con artisti sensibili alle tematiche. Anche sull’ultima proposta c’è stato pieno appoggio da parte del primo cittadino che intercederà con il presidente della Società calcio Napoli.

«Sul tema dell’accoglienza la città di Napoli ha una grande sensibilità, che appartiene al mondo laico, religioso e associativo. Dobbiamo tenere alto il livello di attenzione sulla tematica dell’immigrazione, cercando di lavorare insieme. L’incontro di oggi vuole essere un segnale di solidarietà a questi ragazzi, per i quali mi impegno a fare qualcosa in più», ha concluso Luigi De Magistris.

Intanto i 5 profughi espulsi dal programma di accoglienza, ancora ospitati presso la struttura della Caritas di Castellammare di Stabia, lunedì 7 settembre si sposteranno presso la casa pastorale della chiesa metodista di Portici, dove saranno seguiti dalle comunità valdesi e metodiste di Napoli. Alcuni soggetti di queste ultime domani incontreranno a Napoli due operatrici del «Relocation desk» di Roma, segmento del progetto Metiterranenan Hope (MH) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), con le quali avviare un percorso di formazione.