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Leader religiosi da Macron per parlare di fine vita

Mentre la Convenzione dei cittadini (composta di privati cittadini e da rappresentanti medici, filosofi, sociologi, psicologi, associazioni, sindacati) incaricata dal governo francese di riflettere sul fine vita si è espressa a favore di una modifica della legge vigente, il presidente Emmanuel Macron ha ricevuto ieri giovedì 9 marzo una delegazione composta da leader religiosi, assistenti medici e infermieristici e filosofi per proseguire le discussioni in materia.

In vista di questo incontro, il presidente della Federazione protestante francese, il pastore Christian Krieger, è intervenuto su France Info per spiegare la posizione del protestantesimo francese. Prima di ogni discussione, ha chiesto l’istituzione di servizi di cure palliative in tutto il Paese.
La Federazione protestante, che da anni studia questo tema, si prepara a pubblicare un documento intitolato “Pour davantage d’humanité en fin de vie, interpellations protestantes” ( Per una maggiore umanità alla fine della vita, le sfide protestanti). Questo aggiornamento del libro Etica e protestantesimo, elementi di riflessione (2019), contiene proposte concrete:

Sviluppare con urgenza la diffusione e la pedagogia delle cure palliative.
Valutare l’attuazione della legge Claeys-Leonetti già in vigore.
Creare una vera cultura delle cure palliative sviluppando l’insegnamento universitario.
Attuare una legge di programmazione pluriennale sul sostegno agli anziani e ai malati terminali, che mobiliti un sistema di piattaforme di coordinamento operativo tra le diverse tipologie e organizzazioni che forniscono sostegno agli anziani e ai malati terminali. Queste piattaforme consentirebbero di organizzare e garantire un follow-up continuo dell’assistenza, basato su équipe mobili che collegano casa e istituzione nelle città e nelle campagne, in modo che ogni cittadino possa essere sicuro di essere accompagnato e assistito in buone condizioni.

Christian Krieger, presidente della Federazione protestante francese, ha commentato che è «inopportuno cambiare il quadro legislativo» sul fine vita mentre la legge Claeys-Leonetti «non è ancora pienamente attuata».
La maggioranza della Convenzione dei cittadini si è espressa a favore del miglioramento del «quadro attuale di sostegno alla fine della vita», in particolare attraverso lo sviluppo delle cure palliative, indipendentemente dall’eventuale legalizzazione dell’«assistenza attiva nel morire. Il dibattito si svolge anche all’interno del protestantesimo ed è normale che ci sia un dibattito poiché riflettiamo, in un modo o nell’altro, anche la società francese» ha commentato il pastore Krieger.

Il quale auspica, prima di qualsiasi modifica, «la piena attuazione del quadro attuale, ossia che tutti i dipartimenti francesi abbiano un’offerta di cure palliative» e che la legge Claeys-Leonetti sia «chiaramente attuata in tutto il Paese» e «ben conosciuta dal mondo medico».

In Francia, il fine vita dei pazienti incurabili è regolato dalla legge Claeys-Leonetti dal 2016. Essa vieta il suicidio assistito o l’eutanasia, ma consente, in modo molto controllato, una «sedazione profonda e continua» fino alla morte per i malati terminali in grande sofferenza.

«La nostra posizione è quella di contribuire a questo dibattito, non con una posizione a favore o contro, un approccio binario», ha concluso Krieger. «Abbiamo un approccio piuttosto sfumato perché, alla fine, all’interno del protestantesimo, ci sono persone che sono a favore di un’evoluzione e altre contrarie».