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Falkland-Malvinas, 40 anni dopo

Un ex cappellano della Royal Navy britannica ha celebrato il 40° anniversario della fine della guerra delle Falkland-Malvinas con un tributo a coloro che hanno sofferto da entrambe le parti e alle loro famiglie.

Il conflitto, durato 10 settimane e seguito all’invasione argentina delle Isole Falkland e della Georgia del Sud nell’aprile 1982, si concluse con la resa della guarnigione argentina a Port Stanley, il più grande insediamento delle isole, il 14 giugno.

Il reverendo Scott Brown, che oggi è ministro della Chiesa di Scozia (Kirk) a Buchlyvie e Gartmore, nello Stirlingshire occidentale, ed è stato recentemente nominato convocatore del Comitato della Kirk sui cappellani delle forze armate, si è unito alla Royal Navy come cappellano nel 1993, 11 anni dopo il conflitto e quando i ricordi del conflitto erano ancora molto vivi.

Ha detto: «Oggi ricorre il 40° anniversario della fine della Guerra delle Falkland. Molti marinai, marines, soldati e personale aereo hanno servito con distinzione nell’Atlantico meridionale. Purtroppo, 255 hanno pagato l’estremo sacrificio e molti sono stati feriti.

Ricordiamo anche coloro che hanno dovuto vivere per 40 anni con difficoltà indicibili, a causa di ciò che hanno visto e sopportato. Ricordiamo i cappellani, che hanno servito in nome di Cristo, portando qualcosa dell’amore e della pace di Dio in mezzo alla carneficina della guerra. Ricordiamo le famiglie dei militari, che attendevano con ansia a casa notizie dei loro cari. Ricordiamo coloro che erano nostri avversali allora, perché in questo giorno possano avere anche loro la pace».

Durante la sua carriera navale Brown ha visitato le Falkland tre volte, svolgendo il suo ministero per gli uomini e le donne di stanza su quelle isole meridionali.

In Argentina la visione della vicenda è ovviamente diametralmente opposta. La nazione latina perse 649 fra i suoi militari, inviati dall’allora giunta militare che governava il Paese a recuperare le vicine isole possedimento britannico. Una disfatta totale e un’umiliazione mondiale per le truppe di Buenos Aires.

La municipalità di Buenos Aires ha pubblicato un documento che ricorda la continua richiesta di sovranità sulle isole: «Nel 40° anniversario dell’inizio della Guerra delle Malvinas, il Governo della Città di Buenos Aires desidera rendere omaggio ai caduti, ai veterani e alle loro famiglie e riaffermare il nostro impegno nella rivendicazione del pieno esercizio della sovranità argentina sulle isole Malvinas, Georgia del Sud e Sandwich del Sud e sulle corrispondenti aree marittime e insulari.

La guerra fu un evento doloroso nella storia dell’Argentina. Questa occasione ci invita ancora una volta a ricordare i caduti che hanno dato la vita in nome della patria, così come coloro che hanno partecipato alla guerra e le loro famiglie. Rendere visibili le loro storie di vita, la loro dedizione e i loro sacrifici è un modo per dare una dimensione alle loro gesta eroiche.

L’Argentina ha mantenuto una storica e ininterrotta pretesa di recuperare il pieno esercizio della sovranità sulle isole. Nessun governo argentino ha smesso di presentare proteste diplomatiche, così come presentazioni e riserve davanti agli organismi multilaterali. Restiamo fermamente convinti che questa controversia debba essere risolta pacificamente, attraverso negoziati tra Argentina e Regno Unito, in conformità con le disposizioni del diritto internazionale e della Costituzione nazionale.

Il reiterato invito delle Nazioni Unite a riprendere i negoziati bilaterali per trovare una soluzione pacifica e definitiva alla controversia ha, inoltre, un ampio sostegno regionale e internazionale attraverso dichiarazioni in forum come l’Organizzazione degli Stati Americani, il MERCOSUR, la Comunità degli Stati dell’America Latina e dei Caraibi, il G77 più la Cina e i vari vertici iberoamericani.

Dalla città di Buenos Aires vogliamo ribadire il nostro impegno nella rivendicazione del recupero delle Malvinas e onorare i caduti, i veterani e le loro famiglie. Per questo motivo, in questo 2022, abbiamo organizzato il programma speciale Siempre Malvinas (Sempre Malvinas), che consiste in varie attività commemorative e spazi di riflessione in cui i veterani avranno l’opportunità di condividere le loro preziose storie di vita. Inoltre, il programma prevede una serie di eventi culturali ed educativi, come spettacoli teatrali, proiezioni audiovisive, cicli culturali e conferenze nelle scuole, che inviteranno i milioni di argentini che vivono o visitano la città a partecipare a questo importante tributo alla nostra storia». 

 

Le isole sono state ovviamente abitate da popolazioni indigene fin dai tempi antichi. La scoperta da parte degli europei risale all’era delle navigazioni del sedicesimo secolo. I primi a trasformarle in colonie furono i francesi a partire dal 1763, ma già nel 1766 venivano cedute alla Spagna. Dal 1820 l’Argentina occupa le isole inviando coloni dalla terraferma, sconfitti a loro volta e scacciati questa volta dagli inglesi nel 1833, che da allora ne fanno un loro possedimento, retaggio di un’era cui non si riesce a porre la parola fine.​