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Comunione mondiale di chiese riformate chiede la fine del blocco a Cuba

La Comunione Mondiale delle Chiese Riformate (Wcrc) rinnova il suo appello per porre fine al blocco economico degli Stati Uniti d’America nei confronti di Cuba.

Una lettera inviata dalla Chiesa Presbiteriana Riformata a Cuba ha rilevato che le Nazioni Unite discuteranno una bozza di risoluzione contro il blocco economico e finanziario degli Stati Uniti contro Cuba alla fine di giugno.
Le lettere affermano che il blocco decennale ha portato sofferenza alle persone e alle chiese di Cuba.

Mentre si fa politica e si cerca di asfissiare il governo cubano con misure coercitive di natura economica, gli effetti reali si fanno sentire sulla popolazione che soffre per la mancanza di cibo, medicine, ecc. Il blocco è stato per molti anni uno strumento dannoso ma fallito e diverse amministrazioni statunitensi.

Rispondendo all’appello della Chiesa Presbiteriana Riformata a Cuba, il Wcrc chiede ai suoi membri e partner di «accompagnare questo processo nella preghiera per il popolo cubano, che in ultima analisi sta subendo le conseguenze di questa politica e di fare dichiarazioni e azioni per rendere questo problema visibile».

Riunito a Cuba nel 2016, il Comitato Esecutivo Wcrc aveva allora dichiarato: «Anche mentre i governi hanno tentato di separare, erigendo muri tra nazioni e popoli, la più ampia chiesa riformata ha comunque costruito relazioni e partnership».
E il Consiglio generale della Comunione mondiale di chiese riformate ancora nel 2017 esprimeva «la convinzione che i popoli e i governi degli Stati Uniti e di Cuba debbano proseguire sulla via dell’amicizia, della riconciliazione e di relazioni giuste, ed è preoccupato per le azioni unilaterali volte a limitare i progressi verso la riconciliazione; e invita le Chiese dell’America Latina e dei Caraibi ad offrire sostegno e aiuto al popolo cubano affinché possa superare le difficoltà economiche che derivano dal blocco economico imposto».