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Chiese inglesi contro la riduzione dei benefit

La pastora Lynn Green, segretaria generale dell’Unione battista inglese, insieme alla revd Fiona Bennett, moderatora dell’Assemblea Generale della Chiesa Riformata Unita, e il revd Graham Thompson, presidente della Conferenza della Chiesa Metodista in Gran Bretagna, hanno invitato il governo a riaffermare l’impegno, annunciato dal precedente cancelliere Rishi Sunak a maggio, ad aumentare i benefit in linea con l’inflazione.

La marcia indietro del governo rischia di attuare «un taglio reale dei livelli dei benefit che lascerà le famiglie di fronte a scelte impossibili per sbarcare il lunario», si legge in una dichiarazione congiunta firmata da Green, Bennett e Thompson che, pubblicata sul sito web del Joint Public Issues Team, riportiamo di seguito.

«La Chiesa Metodista in Gran Bretagna, la United Reformed Church e l’Unione Battista di Gran Bretagna rispondono alla proposta di limitare l’aumento dei benefici, che rischia un vero e proprio taglio ai livelli delle prestazioni.

Il sistema di sicurezza sociale dovrebbe impedire alle famiglie di essere spinte in difficoltà, ma i banchi alimentari stanno affrontando una domanda in rapido aumento e quasi la metà dei richiedenti che ricevono l’Universal Credit (sussidio che viene erogato a tutte le persone che vivono regolarmente nel Regno Unito e che godono di determinati requisiti, ndr.) dichiara di saltare i pasti per sbarcare il lunario. Il valore dei benefit è diminuito nell’ultimo decennio e già una famiglia media di quattro persone che fa affidamento sul credito universale starà peggio di £ 1.400 quest’inverno rispetto allo scorso, nonostante gli interventi già messi in atto. In questo contesto, sarebbe oltraggioso erodere ulteriormente i benefit.

Per mesi abbiamo chiesto al governo di fornire un sostegno mirato alle famiglie a reddito più basso, che affrontano l’aumento dei costi. Senza quell’aiuto aggiuntivo un numero enorme di famiglie, in particolare famiglie con bambini, dovrà affrontare scelte impossibili per sbarcare il lunario. La proposta di collegare i benefit ai salari piuttosto che ai prezzi significherebbe il più grande taglio in termini reali dei benefit mai visto in un momento in cui le famiglie a basso reddito stanno già affrontando maggiori difficoltà. Una tale decisione mancherebbe sia di compassione che di moralità.

All’inizio del suo ministero, Gesù dichiarò “Io sono venuto a portare una buona novella ai poveri”. Non possiamo tacere quando il sostegno vitale alle comunità di cui facciamo parte è minacciato. Chiediamo al governo di riaffermare il suo impegno ad aumentare le prestazioni in linea con i prezzi e a fornire un sostegno mirato a quelle famiglie che si trovano nella situazione più critica della crisi legata all’aumento del costo della vita».