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Cersosimo. Una sindaca di fede evangelica battista

Alle elezioni amministrative, che si sono tenute il 20-21 settembre, il comune di Cersosimo, paesino di 600 anime nell’entroterra potentino, ha eletto la prima donna sindaca, Domenica Paglia, 55 anni, candidata per la lista «Cersosimo bene comune», donna impegnata da anni nella lotta per la parità di genere e membro della locale Chiesa cristiana evangelica battista. Laureata in Scienze Politiche alla “Sapienza” di Roma, con un’esperienza in Inghilterra per affinare l’inglese, e poi un lavoro a Firenze presso l’Europa Service Srl, dove svolge attività amministrativa e successivamente compiti manageriali, Paglia ha però avuto sempre il pensiero di ritornare nella sua terra di origine per dare il suo contributo alla comunità di Cersosimo. A lei abbiamo rivolto alcune domande.

Cosa significa per lei esercitare il ruolo da sindaca in un ambiente piccolo, a maggioranza cattolica? 

«Sono tornata a casa dopo un lungo viaggio e, la decisione di tornare non è stata condizionata da niente e da nessuno. È stata una scelta libera e consapevole: sono tornata a casa mia per dare il mio contributo. Ci tengo molto a sottolineare questo concetto. La cittadinanza mi ha accolta e, con voto a grande maggioranza (57,36%), sono stata nominata primo cittadino. È molto importante non rinnegare le proprie origini, nel mio caso anche la mia fede religiosa, sono nata e cresciuta in una famiglia evangelica battista. Ora tutti si aspettano grandi cose da me e, con l’aiuto del buon Dio, che è stato ed è sempre presente in ogni cosa che faccio, e con il sostegno del gruppo di lavoro che fin qui è stato al mio fianco, riusciremo a non deludere nessuno».

Quali sono le novità che lei vorrebbe apportare a Cersosimo? 

«Il ruolo che rivesto è molto importante, perché ho il privilegio, anzi, come gruppo abbiamo il privilegio di dare corpo e voce alle speranze e alle aspettative di tutti. Ma abbiamo anche l’obbligo morale di essere protagonisti di una nuova stagione fatta di concretezze e non di illusioni, di pace e non di guerre interne, di amministrare la res publica nella legalità e nella trasparenza per la costruzione di un paese più vivibile per tutti e tutte».

Lei è nata in una famiglia evangelica. Ci potrebbe parlare della sua esperienza di fede?

«Non credo che nascere in una famiglia cristiana ti faccia diventare tale, anzi il più delle volte non aiuta! È l’esperienza personale che cambia le persone, sono i miracoli che avvengono ogni giorno intorno a noi, e che solo con gli occhi della fede riesci a vedere, che ti portano a glorificare Dio e a ringraziarlo per essere una delle sue figlie».

Che rilevanza avrà il suo rapporto con Dio rispetto al suo impegno quotidiano nei confronti dei cittadini e delle stesse istituzioni che lei rappresenta? 

«Non mi piace parlare in pubblico, mi emoziono facilmente, eppure grazie a Dio sono stata in grado di tenere tre comizi in una piazza pubblica senza tradire alcuna emozione. Perché? Ho chiesto a Dio di parlare al posto mio. A Lui chiedo sempre di aiutarmi a vestire i panni di misericordia, benevolenza, umiltà, mansuetudine e pazienza (Colossesi 3, 12-17)».

La domenica successiva alle elezioni la chiesa battista di Cersosimo ha invocato la benedizione di Dio sulla sindaca Paglia affinché Dio possa aiutarla ad amministrare la città con intelligenza e sapienza, insieme a quanti sono state eletti con lei. Compito non facile che lei dovrà svolgere a nome di tutti e tutte.