image

«Apostoli», braccio umanitario della chiesa Greco-ortodossa

L’arcidiocesi greco ortodossa di Atene è in prima linea nel rispondere ai bisogni primari dei rifugiati e migranti ospitati presso il centro di identificazione e registrazione (hotspot) presente sull’isola greca di Samos.

La Grecia continua a svolgere un ruolo centrale nell’accoglienza di rifugiati e migranti e la Chiesa ortodossa è attiva sulle isole coinvolte nell’emergenza.

Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, dall’inizio dell’anno fino al 22 febbraio ci sono stati in Grecia 102,547 arrivi.

Apostoli è la più grande organizzazione di soccorso alimentare in Grecia, e lavora in collaborazione con International Orthodox Christian Charities, membro di Act Alliance. Essa sta fornendo cibo, vestiti, medicinali e biancheria da letto a tutti i rifugiati e migranti che arrivano all’hotspot di Samos. Sono disponibili inoltre migliaia di letti che saranno distribuiti agli altri cinque hotspot attualmente in costruzione su diverse isole dell’Egeo.

In queste ore cresce il timore che, qualora alcuni paesi vicini decidano di chiudere le frontiere, i rifugiati rimarranno bloccati in Grecia. «Il governo sta facendo tutte le mosse necessarie in modo che questo venga scongiurato», ha detto il ministro Theodoros Dritsas, aggiungendo che la creazione di hotspot è una «questione nazionale».

Le organizzazioni impegnate nell’aiuto e nel soccorso ai rifugiati e ai migranti denunciano che il loro compito è reso più difficile dall’incoerenza della politica dell’Unione europea e dall’incapacità degli Stati membri dell’Ue di accordarsi sulle strategie da adottare in questa storica crisi migratoria.

Fonte: Cec

Foto via