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Antisemitismo e islamofobia in aumento?

I risultati dell’ultima inchiesta della società Eurobarometro sulle discriminazioni in Europa, appena pubblicata, evidenziano come il 50% degli intervistati ritiene che nel vecchio continente sia incrementato il fenomeno delle intolleranze a sfondo religioso, il dato era al 39% nel 2012.

E una persona su cinque nell’Unione Europea appartiene ad una minoranza religiosa che ritiene di esser stata oggetto di soprusi e molestie a causa della propria fede negli ultimi dodici mesi.

Il 33% dei coinvolti nel sondaggio crede che la manifestazione pubblica di una fede possa rappresentare un handicap al momento della ricerca di un impiego, percentuale che nel 2012 oscillava dieci punti più in basso.

In quest’ottica quella musulmana è la comunità che più di altre sta soffrendo questo ripiegamento su se stessa della popolazione, che appare maggiormente spaventata rispetto al passato. Ad esempio soltanto il 61% si sentirebbe perfettamente a proprio agio nel lavorare fianco a fianco con un collega islamico, e soltanto il 43% non mostra reticenze ad un eventuale relazione amicale o sentimentale di un proprio figlio o figlia con un pari età arabo.

Preoccupante fenomeno simile, addirittura maggiore, si verifica con il forte aumento dell’antisemitismo, con il 73% degli interrogati convinti di un forte incremento in Europa di atti di intolleranza verso la popolazione ebraica.

La commissione europea, conscia di tali dati e capace di tastare il polso della situazione in materia, per evitare il rischio di pericolose escalation prova a correre ai ripari con differenti azioni. Ha appena chiuso i battenti ad esempio una due giorni che ha visto la partecipazione delle comunità islamiche, ebree, Ong varie, aziende, e soprattutto media, che spesso dettano l’agenda delle criticità distorcendo la percezione dei fenomeni in corso. Si è discusso di prevenzioni di crimini derivanti dall’odio razziale e religioso, di lotta contro l’odio propagandato tramite internet, del ruolo delle autorità locali e dell’importanza di un’educazione scolastica capace di spazzare via pregiudizi e violenze.

Crisi economica e emergenza migranti aggravano le reazioni di pancia di una popolazione europea stanca, invecchiata, spaventata. Alle sue istituzioni il compito di ridarle slancio vitale e fiducia nel domani.

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