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Peppino Impastato. Esempio e memoria

Giuseppe (Peppino) Impastato naque a Cinisi il 5 Gennaio del 1948 da Felicia Bartolotta e da Luigi Impastato.

I suoi familiari erano mafiosi (il padre fu mandato al Confino durante il periodo fascista), una zia aveva sposato il boss Cesare Manzella. Peppino – come ricorda l’archivio antimafia (https://www.archivioantimafia.org/bio_impastato.php ) – frequenta il liceo classico di Partinico e in quegli anni si avvicina al Psiup. Con altri giovani, fonda L’idea socialista, giornale sequestrato poco dopo.

Nel 1976 fonda il circolo Musica e Cultura.

Nel 1977 a Terrasini fonda Radio Aut, trasmessa sui 98.8 Mhz con un trasmettitore di 40W. Con autofinanziamenti, i giovani attivisti si procurano antenna, mixer, piatti e piastra.

Il 1° Maggio, la radio comincia a trasmettere due volte al giorno il Notiziario di Radio Aut, giornale di controinformazione radiodiffuso. In seguito, Radio Aut lancia approfondimenti di satira sulla mafia e sui mafiosi con: Onda Pazza a Mafiopoli e poi La Stangata.

Nel 1978 Peppino si candida alle elezioni comunali con la lista Democrazia Proletaria ma nella notte tra l’8 e il 9 Maggio, viene ucciso e il suo corpo sarà poi fatto esplodere sui binari di una ferrovia per simulare ad un atto suicida.

Ieri sera, presso il CineAlba di Cinisi (proprio alla vigilia dei 45 anni dall’uccisione di Peppino Impastato), il cantautore Alessandro Mannarino, il vignettista Mauro Biani e i fondatori dell’Uno maggio Libero e Pensante di Taranto, tre differenti realtà artistiche, hanno ricevuto il Premio Peppino Impastato Musica e Cultura, giunto alla sua XIII edizione. La Menzione speciale è stata assegnata al cantautore Giampiero Mazzone, per l’impegno artistico e antimafia.

«Il riconoscimento, che fino all’anno scorso s’intitolava “Musica e Cultura”, da quest’anno cambia denominazione per legarsi ancor più all’eredità ideologica e culturale lasciata dal giornalista e militante di Democrazia proletaria ucciso dalla mafia 45 anni fa», ricordano i promotori dell’iniziativa, «un’eredità conservata e tramandata dalla famiglia di Peppino e dai suoi compagni nell’ attività del circolo “Musica e cultura” e di Radio Aut. Il premio è quindi un riconoscimento agli artisti che caratterizzano il loro percorso creativo con una forte componente di impegno sociale e di contrasto alla cultura mafiosa e fascista, con l’obiettivo di promuovere una riflessione sul rapporto fra Arte e impegno sociale nel ricordo di Peppino».

Oggi è attiva la Casa della memoria Felicia e Peppino Impastato (https://www.casamemoria.it/), l’associazione non ha fini di lucro, né diretti né indiretti, e si propone di perseguire finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, mediante lo svolgimento di una o più attività culturali in memoria di Peppino.

Alcune immagini di Peppino e della sua famiglia (https://www.casamemoria.it/foto/)