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Regno Unito. Riforma del gioco d’azzardo

Il 27 aprile scorso il Governo del Regno Unito ha presentato ufficialmente il Libro bianco per la revisione della legge sul gioco d’azzardo del 2005. Il testo – «High Stakes: Gambling Reform for the Digital Age» –, pubblicato dal Dipartimento per il digitale, la cultura, i media e lo sport, comprende un ampio pacchetto di riforme che verrà sottoposto a consultazione con le parti interessate. Tra le misure previste: limite di puntata per le slot online compreso fra 2 e 15 sterline, prelievo obbligatorio sulle entrate degli operatori del settore da destinare alla ricerca, l’istruzione e il trattamento del gioco patologico, controlli di spesa e controlli di vulnerabilità finanziaria migliorati.

Sul documento cominciano ad arrivare i pareri e le proposte di alcuni soggetti che seguono da anni il fenomeno. Anche le chiese hanno preso posizione.
In una lettera i leader dell’Unione battista della Gran Bretagna, della Chiesa di Scozia, della Chiesa metodista e della Chiesa riformata unita hanno definito il libro bianco «una combinazione di graditi cambiamenti, di ritardi deludenti in alcune aree importanti e di opportunità mancate».

Le chiese, salutando con favore la notizia che il governo prenderà in esame l’introduzione di una serie di misure ritenute necessarie per prevenire i danni causati dal gioco d’azzardo, affermano: «Il gioco costa sulla salute fisica e mentale, sulle relazioni, sul lavoro, sulle famiglie e ha un impatto su comunità più ampie e tragicamente, in casi estremi, può portare al suicidio. Le chiese hanno a lungo sostenuto un prelievo legale sulle società di gioco d’azzardo per contribuire al trattamento e alla prevenzione dei danni. Il contributo finanziario volontario del settore è stato inadeguato, quindi accogliamo con favore la decisione del governo di introdurre un prelievo legale».

Le chiese firmatarie, in occasione della loro partecipazione alla consultazione del governo sul Libro bianco, avevano evidenziato che i giovani di età compresa tra 18 e 24 anni rappresentano la più alta percentuale di giocatori d’azzardo problematico. «Siamo quindi incoraggiati – prosegue la lettera – nel vedere che il governo si consulterà su ulteriori protezioni per i giovani adulti attraverso alcuni controlli e limiti migliorati sulle puntate online. Le Chiese hanno condotto per diversi decenni una campagna a sostegno del principio che il gioco d’azzardo è un’attività per adulti, e quindi accogliamo con favore le disposizioni che vietano ai bambini le slot machine con contanti di categoria D».

Riferendosi poi al fatto che al momento non ci sono limiti di legge sulle puntate per il gioco d’azzardo online, i leader religiosi dichiarano: «Dato l’importo che le persone possono perdere online in un breve lasso di tempo, la consultazione sull’introduzione di un limite alle puntate è benvenuta. Tuttavia, questo deve andare di pari passo con altri modi per rendere il gioco d’azzardo online più sicuro in base alla progettazione, tenendo conto di caratteristiche come la velocità e la volatilità del gioco e l’illusione del controllo da parte del giocatore».

La lettera si conclude con una nota critica: «Questo libro bianco ha purtroppo perso un’occasione per rafforzare in modo significativo i controlli sulla pubblicità. La pubblicità è un potente strumento per normalizzare il gioco d’azzardo, in particolare per quanto riguarda lo sport. Molti giovani suscettibili al gioco d’azzardo affermano che la pubblicità ha influenzato le loro decisioni a giocare d’azzardo. Offrendo solo una consultazione limitata sul marketing e sui codici volontari, il governo perde l’opportunità di fare molto di più per ridurre al minimo il danno che il gioco d’azzardo sta causando in particolare ai giovani adulti ma anche a soggetti che vivono situazioni di vulnerabilità».

E concludono: «Il filo rosso all’interno del Libro bianco è ampiamente incoraggiante e risponde a varie preoccupazioni che le Chiese hanno sollevato nel corso di molti anni. Tuttavia, dopo aver atteso tre anni per questo Libro bianco, è frustrante vedere quanti dei cambiamenti saranno ora oggetto di consultazione, rischiando ulteriori ritardi e diluizioni. Non possiamo permetterci ulteriori ritardi e incoraggiamo il governo a garantire che il controllo del gioco d’azzardo sia effettivamente una priorità per la salute pubblica».