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Lodare Dio con tamburi e danze?

La Facoltà Valdese di Teologia di Roma invita alla lezione pubblica intitolata «Lodare Dio con tamburi e danze? La teologia interculturale come “terzo spazio” nel contesto della migrazione», con la professoressa Heike Walz (Università Augustana di Neuendettelsau).

L’incontro si terrà il prossimo 25 marzo alle 17. Anche online, previa iscrizione.

«La danza svolge un ruolo importante in molte tradizioni religiose, in riti di passaggio, processioni, rituali di guarigione o feste. É anche una disciplina controversa, specialmente nel cristianesimo. I “discorsi cristiani” dell’Europa coloniale tendono a separare la danza dalla religione (e) e dalla spiritualità».

La professoressa Heike Walz ribadisce il tema nel suo libro «La danza come terzo spazio», in cui esplora la danza appunto come un «terzo Spazio», seguendo la metafora postcoloniale di Homi Bhabha (il testo di Homi K. Bhabha esamina, dalla prospettiva propria degli studi cosiddetti «post-coloniali», i temi della differenza culturale e dell’agire subalterno e marginale in rapporto alla riproduzione dell’autorità sociale e alle pratiche di discriminazione politica […]).

L’“approccio Inter-Dance” – si legge in quarta di copertina del libro – combina considerazioni teoriche interdisciplinari, con studi di vari casi. Esperti internazionali esaminano controversie e discorsi sulla danza, dalla chiesa primitiva al cristianesimo mondiale e universale, così come nel giudaismo chassidico, nei misteri greci, nel sufismo islamico, nelle religioni togolesi dell’Africa occidentale e nell’umbanda afro-brasiliana. Sono prese in esame la danza cristiana ed il potenziale di attraversamento dei confini che la danza assume, in occasione di incontri interreligiosi e interculturali».

Il volume apre nuovi orizzonti «in cui la danza come arte performativa effimera, pensiero incarnato e discorso di genere, può trasformare gli studi sulla religione».

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