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Consiglio ecumenico chiede la fine della violenza in Cisgiordania

In un raid delle forze militari israeliane, mercoledì mattina 22 febbraio, sono stati uccisi 11 palestinesi. Il Segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), pastore Jerry Pillay, ha condannato la morte di civili e ha chiesto la fine della violenza in Cisgiordania.

«A nome della comunità globale del Consiglio ecumenico delle chiese, condanniamo questo disprezzo per persone innocenti che andavano a lavorare, a fare la spesa, a frequentare la scuola o a prendersi cura delle loro famiglie, cercando semplicemente di esistere con dignità e sicurezza – ha detto Pillay -. Chiediamo urgentemente di porre fine a questo tipo di violenza».

Sono oltre 100 le persone ferite. Le autorità israeliane hanno detto che l’operazione del 22 febbraio a Nablus era rivolta a tre sospetti che stavano pianificando attacchi nell’immediato futuro.

«Estendiamo le nostre condoglianze e la nostra preghiera per le vittime e le loro famiglie, per i medici che aiutano i molti feriti e per il trauma duraturo che questo lascerà a Nablus e in altre comunità – ha concluso Pillay -. In questo tempo di Quaresima, continuiamo a pregare e a lavorare per la pace in Terra Santa e in ogni parte del mondo dove ci sono violenza, conflitti e guerra».

Sono seguiti raid aerei sulla Striscia di Gaza da parte di Israele, in risposta al lancio di razzi verso il suo territorio.

Foto di Albin Hillert