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La segretaria della Federazione luterana mondiale visita Gerusalemme

Durante la sua prima visita in Terra Santa e in Medio Oriente in qualità di segretaria generale della Federazione Luterana Mondiale (Lwf), la pastora Anne Burghardt ha avuto l’opportunità di conoscere da vicino il lavoro del programma nazionale della Lwf a Gerusalemme, compresi i Centri di Formazione Professionale e l’Ospedale Augusta Victoria.

Ha inoltre incontrato i leader della Chiesa evangelica luterana in Giordania e Terra Santa (Elcjhl), una chiesa membro della Lwf, e ha partecipato all’ordinazione della pastora Sally Azar, la prima donna palestinese ad essere ordinata pastora nel Paese (https://riforma.it/it/articolo/2023/01/19/federazione-luterana-mondiale-prima-pastora-palestinese-terra-santa).

Il World Service della Lwf, il braccio umanitario e di sviluppo della Federazione luterana, gestisce due centri di formazione professionale in Palestina: uno a Beit Hanina (Gerusalemme) e uno a Ramallah in Cisgiordania.

Attualmente i programmi di formazione comprendono falegnameria, meccanica, grafica e stampa, decorazione d’interni, lavorazione dell’alluminio, segreteria professionale, telecomunicazioni ed energia verde (installazione di pannelli solari).
«Credo che i centri di formazione svolgano un ruolo cruciale nel dare una prospettiva ai palestinesi per poter vivere e guadagnarsi da vivere nel loro Paese», ha affermato la segretaria generale Burghardt. «È anche uno strumento molto importante per l’emancipazione delle donne, ed è stato incoraggiante vedere come il numero di donne diplomate sia aumentato nel corso degli anni, in tutti i diversi curricula».

I centri non sono solo un luogo per imparare un mestiere o una professione. Come parte dell’impegno della Federazione luterana per la giustizia di genere, i centri lavorano intenzionalmente con i partner e il settore privato locale per abbassare le barriere, in particolare per le giovani donne e le donne con disabilità, affinché possano accedere alla formazione e al lavoro effettivo dopo il diploma.
La Lwf, ad esempio, fornisce borse di studio e supporto per il trasporto alle giovani donne che si iscrivono ai centri di formazione – il che significa che le tasse scolastiche sono cancellate per facilitare l’accesso.

Ma anche, spiega la coordinatrice dei programmi Bana Husseini, «La Lwf collabora attivamente con le aziende del mercato locale per creare ambienti di lavoro inclusivi e adatti alle esigenze delle donne sul posto di lavoro», aspetti che altrimenti potrebbero non essere presi in considerazione in settori lavorativi in cui le donne sono tradizionalmente una minoranza.

A Gerusalemme, il noto punto di riferimento dell’Augusta Victoria Hospital (AVH) sul Monte degli Ulivi, è un altro esempio di come la Federazione luterana mondiale lavori intenzionalmente per fare un passo in più nel servire il prossimo, in questo caso fornendo non solo cure mediche ai pazienti che ne hanno bisogno, ma una vera e propria ospitalità.

«Sono rimasta profondamente colpita dall’impegno del personale dell’AVH. Senza questo impegno sarebbe impossibile avere un ospedale che offra davvero ospitalità, al di là delle normali cure mediche», riflette la segretaria generale.

«In questo contesto, fornire cure mediche è estremamente importante, soprattutto per i pazienti oncologici della Cisgiordania e di Gaza che non possono accedere a determinati trattamenti altrove. Ma oltre a questo, sembra che l’AVH sia più di un ‘semplice ospedale che fornisce cure mediche. L’AVH nel suo complesso è una fonte di orgoglio per molti palestinesi e posso vedere chiaramente l’entusiasmo e la genuina volontà di servire il popolo», ha aggiunto Burghardt.

La segretaria generale della Lwf ha avuto anche l’occasione di assistere insieme a centinaia di persone provenienti da tutto il mondo l’ordinazione di Sally Azar, la prima donna palestinese a ricoprire tale ruolo per la Chiesa evangelica luterana a Gerusalemme e in Terra Santa (Elcjhl). «Mi ha fatto piacere vedere un’ampia partecipazione al culto e una così forte presenza internazionale, che dimostra che la nostra chiesa non è sola. Ha molti amici, sorelle e fratelli in tutto il mondo. Ma anche la comunità locale era fortemente rappresentata, e vedere soprattutto molti giovani presenti è per me un segno di speranza, in un contesto che sta diventando sempre più impegnativo e difficile per la gente in Palestina», ha riflettuto Burghardt dopo la funzione.

Per la Burghardt, il ruolo dell’Elcjhl come chiesa nella società è diventato evidente quando ha potuto vedere alcuni dei frutti della sua lunga testimonianza tra le comunità palestinesi.

«Guardo con ammirazione alla vita e alla testimonianza della Chiesa luterana locale e mi sono ricordata positivamente che una chiesa, anche se numericamente piccola, può avere un impatto ampio e positivo nel servire le proprie comunità.

Mi è anche chiaro che i partenariati – tra le chiese membri della Federazione luterana mondiale e tra i partner ecumenici – offrono un impulso vitale alla vita e alla testimonianza della Chiesa in Terra Santa», ha aggiunto.

Photo: LWF/ E. Shaheen