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Anziani non autisufficienti: prosegue l’iter del Ddl

Il 19 gennaio il Governo ha approvato il Disegno di Legge Delega di riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti nella linea di quello predisposto nella precedente legislatura, basato anche sulle proposte del “Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza”, a cui aderisce la Diaconia valdese – Csd. Il Patto ha giudicato positivamente l’approvazione del Ddl. La Delega si articola lungo due direttrici: superare l’attuale frammentazione delle risposte esistenti per costruire un sistema che sia unitario, semplice per anziani e famiglie e riconoscibile per tutta la popolazione: il Sistema Nazionale Assistenza Anziani (Sna); e d’altra parte costruire interventi di qualità e capaci di rispondere in modo appropriato alle eterogenee condizioni degli anziani. Dai servizi domiciliari a quelli residenziali, dai trasferimenti monetari ai sostegni ai caregiver familiari e alle assistenti familiari (“badanti”).

Il 27 gennaio poi si è svolto un incontro fra il Patto e Maria Teresa Bellucci, viceministro al Lavoro e alle Politiche Sociali, in particolare sui 6 focus qualificanti: La nascita del sistema nazionale assistenza; La valutazione unica della non autosufficienza; La domiciliarità; I servizi residenziali; L’introduzione della Prestazione universale per la non autosufficienza; 6) Gli assistenti familiari. Daniele Massa (Diaconia valdese, rappresentante della stessa nel Patto) ha gestito la presentazione della Prestazione Universale. Bellucci ha annunciato che l’iter del Ddl, che dovrà essere approvato entro la fine di marzo come previsto dal Pnrr, inizierà a breve dal Senato. Nel corso del dibattito potrà essere aggiornato il testo. Da parte del Patto è stato annunciato che nel corso dell’iter saranno proposti emendamenti migliorativi.

Daniele Massa ha dichiarato in proposito: «Partecipiamo convintamente al lavoro del Patto, (come richiesto dal Sinodo alla Diaconia valdese), e consideriamo positivo il percorso intrapreso. Siamo convinti che il percorso debba prevedere interventi e sostegno in tutte le fasi del bisogno: dalla domiciliarità alla residenzialità. Il nostro contributo ha come filo conduttore il diritto delle persone anziane a essere sempre protagoniste delle proprie scelte di vita, non delegandole a nessuno. Anche il rapporto con i familiari, e l’eventuale presa in carico da parte di questi dell’assistenza, devono essere declinati come una libera scelta della persona anziana e condivisa con gli interessati. L’ambito affettivo non può essere valutabile solo in base dall’assolvimento da parte dei familiari di funzioni assistenziali che devono essere assicurate dallo Stato, anche perché spesso sono proprio gli anziani a non volere gravare sui figli».

Dunque, conclude Massa, «l’approvazione del Ddl è una buona partenza ma è solo l’inizio. Ora è necessario che il tema diventi una priorità politica per il nuovo Governo e il nuovo Parlamento. È infatti necessario che ci sia un forte impegno per trovare i fondi necessari per dare sostanza alla riforma, che in assenza di risorse aggiuntive, rischierebbe di rimanere un “libro dei sogni”».