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Custodire la Parola del Signore

Ho conservato la tua parola nel mio cuore per non peccare contro di te
Salmo 119, 11

Custodisci il buon deposito per mezzo dello Spirito Santo che abita in noi
II Timoteo 1, 14

Viviamo in case sempre molto piene di oggetti, a cui se ne sono aggiunti ora di virtuali, conserviamo tutto quello che può rendere gradevole la nostra vita quotidiana, e anche fotografie o ricordi che ci riportano a persone care o a momenti di gioia e di serenità. Spesso, anzi, conserviamo più oggetti di quanti ce ne potranno servire nel corso dell’intera vita, eppure li custodiamo gelosamente.

Dunque, per lo più conosciamo il significato della parola custodire, sappiamo conservare le parti che consideriamo preziose della nostra vita, siano esse oggetti materiali o spirituali.
Ma il salmo e l’epistola che il lezionario Un giorno una parola ci propone per stamattina ci suggeriscono di conservare, custodire qualcosa di ben altra natura: la Parola del Signore, una parola che va protetta con cura, al punto che è necessario ricevere l’aiuto dello Spirito Santo che abita in noi per poterlo fare. Si tratta di un’operazione tutt’altro che banale, ma indispensabile per condurre quell’esistenza illuminata che il Signore ci ha promesso, per poter rimanere in contatto reale e non formale con la Parola.

Non basta andare in chiesa la domenica o leggere la Bibbia, bisogna custodire questo “buon deposito” che abbiamo ricevuto, perché non vada disperso nei mille rivoli delle nostre frenetiche esistenze e diventi invece il fondamento su cui tessere non solo la nostra vita di fede, ma l’intera nostra esistenza: quando lavoriamo e quando siamo con gli amici, quando siamo tesi e quando siamo rilassati, quando la vita ci sorride e quando siamo sconvolti per un dolore profondo.

Solo così potremo costruire quella vita nuova che talvolta ci sembra lontanissima ed irrealizzabile, ma che fa parte del nostro incorruttibile tesoro. Amen.