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Osservare il comandamento del Sabato

Lavora sei giorni e fa’ tutto il tuo lavoro, ma il settimo è giorno di riposo, consacrato al Signore Dio tuo; non fare in esso nessun lavoro ordinario, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né lo straniero che abita nella tua città
Esodo 20, 9-10

Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato
Marco 2, 27

Si ritorna sempre allo stesso dilemma quando riflettiamo sulle dieci parole: siamo di fronte ad una serie di obblighi morali o del fondamento di una nuova società libera dove gli esseri umani vivono l’alleanza con Dio nella giustizia derivata dall’osservanza delle mitzvoth che derivano dalle dieci parole. Andiamo dunque al perché o alla ragione del giorno di riposo ricordando le parole di Gesù che il giorno del riposo è stato stabilito per l’uomo e non l’uomo per il sabato.

Il significato simbolico, religioso e teologico del Sabato evolse in due direzioni. La prima riguarda un accostamento fra il settimo giorno umano e il settimo giorno della creazione. L’essere umano osserva il comandamento del Sabato perché in questo modo penetra nell’architettura divina della creazione. Dio creò il mondo in sei giorni e il settimo “si riposò da tutte le sue opere”. Dio offre all’umanità, agli animali e alla terra di entrare nel suo riposo, nell’ambito della benedizione. Se l’essere umano osserva questo comandamento penetra nella sfera sacra del giorno di Adonai, se non lo osserva sarà soggetto alla maledizione. Insieme all’aspetto positivo del riposo, permane l’idea negativa. Osservare il sabato offriva dunque una doppia protezione: si entrava nell’ambito sacro della benedizione, si era protetti contro le forze maligne. 

La seconda riguarda l’acco­stamento del Sabato alla celebrazione dell’Alleanza del Sinai e della liberazione dalla schiavitù in Egitto. Il Sabato è il giorno della celebrazione dell’Alleanza e il suo segno. Gli ebrei santificando il Sabato perpetuano l’Alleanza. Il tempo viene scandito dai rituali, dalle feste, dalle ricorrenze. Ogni ricor­renza è segnata da un evento storico, il quale deve in qualche maniera essere “ricordato”, riproposto, perpetuato perché conser­vi il suo valore salvifico nel tempo. Ogni settimana gli ebrei celebrano il segno dell’Alleanza; il sabato è il giorno separato per Dio e per ricordare che loro sono il popolo dell’Alleanza. Questo accostamento fra il tempo della creazione e il tempo della liberazione dà al giorno di riposo un’importanza fondamentale nella reli­giosità ebraica. Il significato del sabato era il riconoscimento della sovranità divina come creatore e liberatore, come salvatore e signore. Il tempo appartiene a Dio, anche il nostro tempo, c’è un tempo che Dio ci concede per i nostri lavo­rii e occupazioni, ma c’è il tempo riservato a Lui. Dio giudica il nostro tempo, come utilizziamo il nostro tempo.