beaupere

Padre René Beaupère e le famiglie interconfessionali

Il 10 dicembre scorso, all’età di 97 anni, è mancato padre René Beaupère, domenicano, nato a Lione nel 1925: dall’inizio del suo ministero si era dedicato a due campi d’azione: la ricerca di libri per alimentare la biblioteca del Centro ecumenico Saint-Irénée di Lione (a tale struttura ne porterà 20.000) e, appunto, l’ecumenismo. La pratica del dialogo ecumenico si manifesta, nella sua azione, grazie alla partecipazione a importanti eventi anche in Italia, come il primo grande incontro che si svolse al Centro di Agape (Prali, TO) nel 1961: oltre a René Beaupère erano presenti, allora, con la direzione del pastore Giorgio Girardet, il vescovo ortodosso Timiadis e il segretario del Consiglio ecumenico delle Chiese W. A. Visser’t Hooft. Lo stesso Centro lionese Saint-Irénée, dedicato all’ecumenismo, Beaupère l’aveva fondato nel 1953, ben prima del Concilio Vaticano II. Un ulteriore tassello, nella pratica ecumenica, fu la partecipazione di padre Beaupère all’organizzazione di viaggi ecumenici sui luoghi della Bibbia, insieme al pastore riformato francese Gérard Cadier.

Ma l’impegno suo maggiore fu quello a favore delle coppie interconfessionali: spiccano in questa lunga e importante vicenda, gli incontri internazionali organizzati a Ginevra nel 1998 e a Rocca di Papa (Roma) nel 2003. Ma molte sono state le visite che egli potè compiere anche nelle valli valdesi, per incontri di tipo seminariale con gruppi di famiglie interconfessionali di area francofona: francesi e svizzeri, insieme agli italiani; ripetutamente questi incontri videro la sua presenza alla Foresteria valdese di Torre Pellice. Particolarmente rilevante l’incontro di Rocca di Papa, nel corso del quale vi furono due importanti interventi: il primo – scrivevamo allora su Riforma – «del prof. Giovanni Cereti, che ha definito la famiglia interconfessionale “vera e autentica chiesa di Cristo, che vive pienamente la koinonìa e anticipa la chiesa ecumenica dell’avvenire”; il secondo di padre René Beaupère (Lione), che ha affermato che i foyers mixtes non sono un gruppo di pressione, ma rappresentano un luogo familiare in cui si condivide la tavola e si vive già l’unità delle chiese». Nel 2000, infatti, sorretto anche dalla solidarietà dei gruppi delle altre nazioni, dai sacerdoti e pastori di chiese sorelle, il Gruppo italiano delle famiglie interconfessionali aveva salutato con riconoscenza la firma del Testo comune con cui la Tavola valdese e la Conferenza episcopale avevano dato una prima impalcatura strutturale organica alla celebrazione di matrimoni fra cattolici e valdesi e metodisti.

Padre René Beaupère, il cui nome di battesimo era Maurice, ha lasciato anche un libro pubblicato in Italia dalla Queriniana, dal titolo programmatico «L’ecumenismo» (1993), oltre ad avere animato la rivista Foyers mixtes e fino a poco tempo fa il giornale Chrétiens en marche del Centro Saint-Irénée.