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Kek e Comece, gli auguri di Natale

La Conferenza delle Chiese europee (Kek) insieme alle Conferenze episcopali dell’Unione europea (Comece) lanciano un messaggio di amore, speranza e pace per questo Natale, per l’Ucraina e non solo. Rivolgendosi a tutte le chiese e a tutti i popoli del continente che celebrano il Natale secondo le diverse tradizioni, il presidente della Kek, pastore Christian Krieger, e il presidente della Comece, il card. Jean-Claude Hollerich, hanno lanciato il seguente messaggio:

«Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra a coloro che Egli gradisce!» (Luca, 2, 14).

I cristiani di tutto il mondo si stanno preparando al Natale, una festa di attesa, amore, speranza e pace. Una festa che ha un significato particolare per molti, che appartengano o meno alla fede cristiana. 

Per alcuni, tuttavia, questi sono tempi particolarmente difficili. Pensiamo in particolare alle immense sofferenze del popolo ucraino e a coloro che sono stati costretti a fuggire dalle loro case per cercare rifugio dalla brutale invasione militare iniziata ormai più di nove mesi fa. Lo spargimento di sangue in corso è una ferita aperta dell’umanità; umanità su cui le ombre oscure della guerra hanno continuato ad allungarsi, rischiando di allargarsi ulteriormente.

Come per il popolo di Dio provato, anche per noi oggi c’è una promessa di speranza: «Il popolo che stava nelle tenebre ha visto una grande luce» (Matteo 4, 16), «perché ci è nato un bambino, ci è stato dato un figlio (…) sarà chiamato Principe della pace» (Isaia 9, 5).

La via di Dio non è potere ed egoismo. Al contrario, comprende la vicinanza e la compassione. Come leggiamo nelle Scritture, Dio non si è manifestato al profeta né con un vento potente, né con un terremoto, né con il fuoco, ma in un “mormorio di vento leggero” (1 Re 19, 11-12), e «il Verbo si è fatto carne e ha vissuto in mezzo a noi» (Giovanni 1, 14), facendosi dono all’umanità nel piccolo e fragile bambino Gesù Cristo. 

In vista dell’avvicinarsi della festa del Natale, noi, come leader delle nostre chiese, invitiamo tutti a pregare in modo speciale per la pace in Ucraina. Possa la pace di Cristo portare la calma nel fragore delle armi e il conforto alle madri che piangono i loro figli (cfr. Matteo 2, 18), morti a causa di alcuni interessi egoistici. Possa Egli unire le molte famiglie e comunità che sono state lacerate dall’odio e dalla violenza. Tormentati dal freddo, dalla fame e dalla paura, che nessuno si senta abbandonato e che tutti coloro che fuggono dagli orrori della guerra possano trovare una calda accoglienza.  

Commossi dalle terribili sofferenze umane e guidati dalle virtù della saggezza, dell’integrità e del discernimento, possano gli aggressori fermare le ostilità affinché tutte le parti, con l’aiuto della comunità internazionale, si aprano al dialogo e alla negoziazione di proposte serie per una pace giusta.

Che il messaggio del Natale ispiri tutti noi a cercare la riconciliazione e la pace, affinché al posto dei muri della divisione e dell’indifferenza vengano piantati e alimentati nei nostri cuori i semi del rispetto reciproco, della solidarietà e della fraternità umana.